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Scavi archeologici a Castro Città (Lecce) alla ricerca della testa della Dea Atena

Castro, dov’è la testa della Dea?

Alla ricerca del volto della statua di Minerva

Il Comune di Castro lancia una raccolta fondi per ritrovare la testa della statua della Dea Minerva. Proprio gli scavi effettuati nel sottosuolo della città costiera hanno permesso di rinvenire il busto e i due blocchi inferiori della statua in pietra leccese (al momento acefala) più grande del Mediterraneo.

I blocchi saranno assemblati entro qualche settimana in prosecuzione del restauro che si sta effettuando all’interno del Museo Archeologico. Ritrovare la testa di Atena è il prossimo obiettivo da raggiungere per chiudere il cerchio su una delle scoperte archeologiche più entusiasmanti e importanti degli ultimi anni, in un luogo identificato ormai come capitale dell’antichità.
Castro è considerata, inoltre, terra del primo approdo di Enea che era in fuga da Troia al termine del viaggio descritto da Virgilio nell’Eneide.

L’amministrazione comunale è costantemente impegnata nella ricerca di finanziamenti pubblici o investitori privati che vogliano contribuire alla prosecuzione degli scavi, la cui importanza viene ribadita dal vicesindaco Alberto Capraro: “È importantissimo perché ci consente di proseguire in questa avventura di ricerca storica sul nostro territorio che ci sta permettendo, in particolar modo, di ricostruire questa statua monumentale, alta più di tre metri e che rappresenta la dea Minerva”. “Non c’è una quantificazione precisa di fondi necessari – continua Capraro – perché la ricerca è un terno al lotto, quindi più si scava e si procede con i lavori e maggiori saranno le probabilità di trovare ulteriori reperti.

Abbiamo bisogno di fondi sia per portare avanti la campagna di scavi archeologici che per musealizzare quanto stiamo trovando. Il restauro è quasi in fine e la statua verrà assemblata nel giro di un mese. Vogliamo restituire un pezzo unico nel Mediterraneo dell’epoca della Magna Grecia che sicuramente – conclude Capraro – sarà un volano per le visite nel nostro museo e nella nostra città”.

Davide Ruberto

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