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Case popolari, continua il braccio di ferro sulle morosità

Numerose famiglie residenti negli alloggi popolari della città rischiano di vedersi tagliate le utenze di luce e acqua. Intanto da Palazzo Carafa l’assessore Guido punta il dito contro lo Iacp 

 

E la luce fu e l’acqua pure, anzi no! Si potrebbe pensare di essere in uno di quei paesi medio-orentali oppure del continente africano di recente democrazia devastati dalla guerra per l’acqua (e per l’energia). E invece siamo a Lecce, in alcuni edifici dello Iacp, dove residenti morosi corrono il rischio di vedersi privati di energia elettrica e acqua. Non possiamo difendere le posizioni di chi è inadempiente nei confronti del pagamento delle bollette, è ovvio, però è altrettanto vero che dietro questa morosità ci sono spesso storie famigliari difficili. I tempi attuali, sia per la mancanza di lavoro che per il costo della vita, comportano per ogni famiglia delle durezze e ristrettezze tali da sfiorare l’inenarrabilità. 

Vorremmo raccontare di questa difficoltà di uomini, donne e bambini, perché questo sono prima di tutto, ma ci chiediamo: avrebbe senso descrivere le loro peripezie quotidiane? Meglio di no, perché alle persone in difficoltà andrebbe riconosciuta almeno la loro dignità e qui la vogliamo rispettare. In questi ultimi giorni si sono succedute una serie di dichiarazioni sull’argomento: l’11 febbraio scorso Mario Vantaggiato, segretario regionale Sunia, ha scritto: “Il problema idrico non è stato ancora risolto. Il rischio di tensioni sociali pervade il clima tra quelle famiglie che continuano a essere private di un bene fondamentale. Problema questo che, tra qualche giorno, si espanderà a dismisura in altre palazzine e che a nostro avviso andrebbe portato all’attenzione di S. E. il Prefetto di Lecce attraverso l’istituzione di un tavolo che possa contribuire a risolvere definitivamente il disagio sociale di centinaia di famiglie”. 

L’assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce, Andrea Guido, il 13 febbraio è intervenuto sulla vicenda: “Ci sono numerosissime famiglie in difficoltà che sono fortemente preoccupate per l’interruzione dei servizi comunicata nei giorni scorsi dagli amministratori di condomini. La verità è che la maggiore responsabilità di questa disdicevole situazione è da addebitarsi unicamente allo Iacp che non ha vigilato. Per tutte queste ragioni sono disposto a denunciare la cattiva gestione dell’Istituto, qualora l’Acquedotto Pugliese, come già ha preannunciato, dovesse procedere a far chiudere i rubinetti delle palazzine Iacp”. 

Ricordiamo, infine, quanto proposto durante la riunione della Commissione Servizi Sociali da Gianpaolo Scorrano, eletto nel Consiglio comunale di Lecce con Io Sud, il quale ha proposto di destinare stipendi e gettoni di presenza al fondo annuale destinato a risolvere casi simili ovvero quegli stati di particolare necessità in cui si trovi chi non riesca a pagare le bollette di luce, acqua e gas.

 

Fabio Antonio Grasso