Il 12 e 13 giugno prossimi si decideranno le sorti della marina, dopo anni di abbandono e incuria
Poco più di un mese e finalmente, il 12 e 13 giugno prossimi, i cittadini potranno dire la loro ed esprimersi sulle modifiche territoriali delle circoscrizioni di Lecce, Squinzano e Trepuzzi. Sarà una prova del nove per Casalabate, una marina finora leccese i cui abitanti ritengono che sia caduta nel dimenticatoio rispetto ad altre (vedi Frigole o San Cataldo), per le quali le istituzioni dimostrerebbero molte più attenzioni. Il degrado in cui versa Casalabate è sotto gli occhi di tutti. Basta farsi una passeggiata nella piccola frazione rivierasca per capire che, da almeno un decennio, balzano agli occhi rovine, spazzatura, strade dissestate.
Ora tocca i cittadini, però. Saranno loro a scrivere il nuovo destino della marina. La settima Commissione regionale ha approvato il disegno di legge che contiene le disposizioni per lo svolgimento del referendum, per il quale la Regione spenderà 400mila euro. Dopo anni di appelli e lettere, probabilmente, Casalabate farà sentire la sua voce. I consiglieri regionali salentini del Pdl Rocco Palese e Saverio Congedo hanno rimarcato più volte il fatto che sulla modifica delle circoscrizioni vi è stata perfetta sintonia tra le forze politiche, “tra eletti ed elettori e tra amministrati e amministratori”.
La situazione precaria della marina è stata anche confermata dal consigliere scudocrociato Salvatore Negro: “Mi auguro che dopo anni di degrado la marina del litorale adriatico, con la bellezza del suo mare, possa vivere una nuova stagione di rinascita”, ha dichiarato. Effettivamente, si tratta di questo. Impossibile sapere quali modifiche il voto popolare proporrà. Certo è che tutti i residenti di Casalabate, e i salentini che d’estate la marina la frequentano, vorranno darci un taglio con il passato, almeno inteso come stato di abbandono e incuria. E non si tratta soltanto del senso civico, ma di pulizia e manutenzione, con la stagione estiva che è alle porte e un’invernata da dimenticare.
Parola a Casalabate, dunque. Per questioni di costi, il referendum locale cadrà in concomitanza con quello nazionale. Leccesi, squinzanesi e trepuzzini avranno quindi un compito in più.
Barbara Politi