L’atleta romano ha fermato il cronometro a 2 ore, 28 minuti e 30 secondi, la campionessa mondiale a squadre nella 100 km ha vinto con il tempo di 2 ore, 54 minuti e 27 secondi
Pronostici rispettati nell’undicesima edizione della “Maratona del Salento d’amare”, prima gara nel calendario podistico internazionale programmato dalla Fidal, disputata domenica scorsa sulle strade urbane e di collegamento tra i centri di Casarano, Matino, Alezio, Taviano, Sannicola, Tuglie e Parabita. In campo maschile ha vinto il romano Giorgio Calcaterra, tra le donne ha primeggiato Paola Sanna; nella handbike primo si è classificato Jiat Sedik, mentre nella 11 chilometri a salire sul gradino più alto del podio è stato il nazionale azzurro Ottavio Andriani. Oltre 500 gli iscritti, suddivisi nelle due “sessioni” di gara della 42,195 chilometri (la prova principale con partenza da Casarano ed arrivo a Parabita) e la manifestazione collaterale degli undici chilometri (con start a Casarano ed arrivo a Tuglie). E tra questi figuravano anche i nomi dell’ex presidente della Provincia Lorenzo Ria (188esimo assoluto a giungere su traguardo posto in prossimità della Basilica della Madonna della Coltura), l’attuale numero uno di palazzo dei Celestini Antonio Gabellone (in gara, ma per pochi chilometri, nella ‘maratonina’) e l’ospite vip Gennaro Di Napoli, pluricampione del mondo sui 1.500 metri e detentore di tutti record italiani del mezzofondo.
Queste le classifiche ufficiali della manifestazione. Maratona maschile (42,195 chilometri): 1° Giorgio Calcaterra (2h, 28’, 30’’); 2° Alberto Di Petrillo (2h, 35’, 31’’); 3° Giuseppe Veletti (2h, 37’, 47’’), 4° Rocco Nitti (2h, 41’, 25’’); 5° Giuseppe Sestito (2h, 44’, 17’’). Maratona femminile: 1° Paola Sanna (2h, 54’, 27’’); 2° Monica Casiraghi (2h, 59’, 15’’); 3° Marija Vrajc (3h, 01’, 26’’); 4° Daniela Hajnal (3h, 07’, 07’’); 5° Paola Bernardo (3h, 23’, 15’’). Maratonina 11 chilometri maschile: 1° Ottavio Andriani, 2° Ivan Musardo, 3° Gennaro di Napoli. Maratona Handbike: 1° Jiat Sedik (2h, 01’, 14’’).
Daniele Greco
