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Calamità naturale

Sono incalcolabili i danni causati nel Salento dalle nevicate abbondanti e dal gelo dei giorni scorsi: intere coltivazioni di ortaggi e fiori sono andate perse, molte serre distrutte e tanti allevamenti zootecnici sono in difficoltà, con un rincaro fino al 300% dei prezzi al consumo per i prodotti agricoli. L’unica consolazione è che le basse temperature hanno inibito la diffusione della Sputacchina, insetto vettore della Xylella fastidiosa tra gli ulivi

 

La Befana del 2017 ha portato in dono all’intero Salento una nevicata storica, senza precedenti. Fiocchi di neve sono caduti copiosi sin dalle prime luci del 6 gennaio e hanno continuato a scendere giù fino a pochi giorni fa. Un po’ da ogni zona sono arrivate foto a immortalare il momento, un ricordo dal mare innevato, una simpatica e improvvisata gara di sci per le vie del paese, monumenti imbiancati da una patina nevosa. Ma la neve ha portato con sé anche tanti disagi: strade ghiacciate, case senza corrente o senza acqua, paesi isolati. E a pagare il conto più salato è stata l’agricoltura salentina, vero motore trainante dell’economia di un’intera terra che si è trovata a fronteggiare una calamità naturale che non si aspettava di simili proporzioni. Leverano, Copertino, Ugento, Nardò, Galatina, Racale sono tra i comuni più colpiti. Serre buttate giù perché non hanno retto il peso della neve accumulatasi in questi giorni, bestiame degli allevamenti morto oppure disperso. E i danni potrebbero essere ancora più ingenti, tutti da calcolare, non appena la neve finirà di sciogliersi. Ortaggi, fiori, agrumi, verdure completamente bruciati dal gelo. 

Da più parti le istituzioni si sono attivate per richiedere lo stato di calamità. Comuni come quello di Leverano hanno già predisposto i moduli per avanzare la richiesta e segnalare i danni, la Regione Puglia si è mobilitata e lo stesso Ministro dell’Agricoltura, Martina, ha dichiarato che metterà in campo tutti gli strumenti necessari per sostenere le aziende.

Critica la posizione del consigliere regionale dei 5 Stelle, Cristian Casili: “I costi per i vivaisti salentini, già fortemente colpiti dal blocco delle piante a causa di ingiuste misure europee anti-Xylella lieviteranno ancor di più, oltre al danno di migliaia di euro che subiranno per i danni da gelo sulle colture ornamentali. Passati questi giorni di emergenza, occorrerà fare una ricognizione puntuale per valutare i danni e risarcire le aziende agricole colpite e vorrei ricordare che per le colture il ritorno repentino a temperature più alte può causare più danni del congelamento stesso”. 

Intanto mercoledì 11 gennaio è stato firmato dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano il decreto sullo stato di emergenza su tutto il territorio regionale per il maltempo che ha colpito la Puglia, con un primo stanziamento di 1,5 milioni di euro. Ed è stato lo stesso Emiliano ad assumere il coordinamento istituzionale delle attività finalizzate a superare l’emergenza, “con l’obiettivo di favorire l’esecuzione degli interventi necessari e predisporre la ricognizione del fabbisogno delle risorse finanziarie”.

 

Coldiretti: “Subito la conta dei danni” 

 

La gioia per i fiocchi di neve caduti sul Salento è durata molto poco e il calcolo è ancora approssimativo perché non appena si scioglierà tutta la neve caduta sui campi si toccherà con mano il dramma profondo di un settore che, ancora una volta, è costretto a ripartire da zero. A Leverano, ad esempio, molte serre sono crollate perché non sono state in grado di reggere l’eccessivo peso della neve accumulatasi sui teli di plastica. E così, oltre a perdere le colture che già le continue temperature siberiane avevano messo a rischio, sono andate perse le strutture che dovranno essere reimpiantate da zero prima di poter ricominciare un nuovo ciclo produttivo. Tonnellate di broccoli, cavolfiori, bietole, finocchi, zucchine, pomodori e fiori di ogni genere e colore sono andate al macero. 

Ma molti danni li hanno subiti anche le coltivazioni di patate novelle nelle zone di Ugento e Racale. Gli impianti speciali per l’irrigazione che vengono utilizzati quando si abbassano le temperature sono saltati per il gelo, compromettendo irrimediabilmente i processi di crescita delle piante. “Faremo subito una stima capillare dei danni su tutto il territorio -dice il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante– e chiederemo alla Regione di aiutare i coltivatori a fronteggiare le perdite subite a causa di questa anomala ondata di gelo”. Ma è tutta la Puglia ad aver sofferto: dalla Capitanata fino al basso Salento. A Castellaneta e in diversi punti del tarantino il peso della neve ha distrutto alcuni vigneti a tendone, così come il gelo ha compromesso gli alberi di agrumi. 

Delicata la situazione anche per il comparto zootecnico, dove molte imprese sono rimaste senza acqua e prive di energia elettrica, con difficoltà a raggiungere le proprie aziende per dar da mangiare agli animali che, in talune circostanze, non hanno resistito all’eccessivo freddo o alla scarsa alimentazione. “Chiediamo lo stato di calamità -annuncia il presidente CIA Puglia Raffaele Carrabba-. Questa eccezionale ondata di maltempo ha colpito l’intera regione, mettendo in ginocchio tutto il mondo agricolo. Ci sono agricoltori e allevatori stremati, in un momento già difficile per il settore”.

 

Alessio Quarta