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Billa Superstore, svendita per cessata attività

Sabato 28 aprile l’ipermercato sulla Lecce-San Cesario chiuderà i battenti, se il gruppo austriaco non scioglierà il nodo sulle trattative con altri competitor 
 
Tre cambi di proprietà e di nome -da Ipergum a Iperstanda sino a Billa Superstore- dal 1992 al 2012, cinque anni di sgravi fiscali per garantire i lavoratori, 73 dipendenti con molti interrogativi  sul proprio futuro lavorativo ed una sola certezza: sabato 28 aprile l’attività commerciale Billa Superstore chiuderà battenti. Pochi numeri riassumono la grave situazione in cui versa l’ipermercato sulla Lecce-San Cesario. 
Non ha dubbi Valentina Fragassi, segretario generale provinciale Filcams Cgil, su come dirimere la spinosa vicenda: come primo passo, il gruppo Billa deve fare i nomi dei competitor con cui starebbe trattando per la vendita dell’Ipermercato. Con l’incombente chiusura dell’attività, la settimana è stata frenetica. Sabato scorso, le organizzazioni Sindacali  Filcams Cgil, Cisal, Uiltucs e Uil, la vice presidente della Regione Puglia Loredana Capone e i sindaci di Lecce e San Cesareo Paolo Perrone e Antonio Girau, con i parlamentari Alberto Maritati e Teresa Bellanova hanno fatto quadrato intorno ai lavoratori e alle loro famiglie: è stato presentato  infatti in Prefettura un documento in cui si chiede di entrare ufficialmente nel progetto complessivo di rilancio che verrà illustrato a giorni al Ministero. 
Come sottolinea Valentina Fragassi “gli incontri che sono stati previsti in settimana a Bari, in Regione e  a Roma presso il Ministero hanno naturalmente la priorità di salvaguardare i posti di lavoro e l’obiettivo connesso di fare pressione attraverso l’autorità delle Istituzioni, la Regione in particolare, sul gruppo austriaco Billa, che si presenta ai tavoli delle trattative pugliesi e nazionali, affermando di avere contrattazioni in corso con i competitor, tuttavia senza mai dare prova di ciò, rivelando i loro nomi. Questo comporta un blocco della situazione inaccettabile, con dei lavoratori che hanno delle famiglie da mantenere. Le vie percorribili attualmente -aggiunge la Fragassi- sono la rilevazione dell’Ipermercato da parte di un gruppo o, come ventilato nei precedenti tavoli, il subentro di più imprenditori, che spartendosi la metratura dell’ipermercato, diano vita a un piccolo centro commerciale riassorbendo così tutti lavoratori, adesso sui carboni ardenti. Ma anche questa opzione rimane però  bloccata sino a quando Billa non ci farà entrare nelle trattative, presentando i nomi dei  soggetti interessati a rilevare l’ipermercato”. 
 
M. Maddalena Bitonti