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Andreano (TDM): “Il decreto Lorenzin non è del tutto negativo, i problemi della sanità pugliesesono altri”

Chiusura di ospedali e inadeguatezza di quelli esistenti ma soprattutto le interminabili liste d’attesa sono le criticità che il Servizio Sanitario Regionale deve affrontare al più presto

 

La sanità, in particolare quella pugliese, ha diversi nodi da dover risolvere. La riforma che in qualche modo introduce il decreto sull’appropriatezza prescrittiva delle prenotazioni porta con sé alcuni elementi positivi. Come quello, ad esempio, legato all’eccesso di accertamenti radiologici, tac e risonanze magnetiche che un medico di base solitamente prescrive. Così almeno la pensa Gianfranco Andreano, coordinatore provinciale del Tribunale dei Diritti del Malato: “Innanzitutto il medico di base deve saper diagnosticare prima di far fare tanti esami ai propri pazienti. Il problema è che per conservare il ‘cliente’ prescrive una serie di esami che potrebbero essere evitati con una più efficace abilità diagnostica”.

Ma a dover funzionare, secondo Andreano, è tutta la sanità territoriale nel suo complesso, indipendentemente dalla chiusura paventata di alcuni ospedali, dell’entrata in vigore del decreto Lorenzin e di altri provvedimenti che vengono presi in materia: “Non siamo contrari a priori alla chiusura di alcuni ospedali -chiarisce il coordinatore provinciale del Tribunale dei Diritti del Malato-. Non bisogna fare un inutile campanilismo, quello che occorre è costruire o comunque mettere a disposizione degli utenti delle strutture che siano sicure, funzionanti ed efficaci. Insomma che siano complete per garantire la migliore assistenza possibile al paziente. Per tornare nel merito della questione del decreto Lorenzin è giusto che il medico prescriva gli esami giusti. Se non lo fa, è prevista una sanzione”. 

Un provvedimento, quello emanato dal Governo il 9 dicembre 2015 e pubblicato nelle settimane scorse sulla Gazzetta Ufficiale, che secondo Andreano non andrà ad incidere ulteriormente sulle lunghissime, quasi infinite, liste d’attesa, una delle criticità croniche che affliggono il sistema sanitario della Regione Puglia. “Le liste d’attesa si creano per una serie di problemi. I macchinari vengono usati poche ore al giorno, non ci sono le risorse economiche necessarie per retribuire eventuali straordinari ai tecnici e ai medici. La piaga più grave, però, è quella legata al sistema clientelare di preferenza per cui, tramite la conoscenza di qualcuno, si saltano diversi mesi di attesa, prenotando in un batter d’occhio l’esame. A tale proposito -conclude Andreano- mi chiedo perché le strutture convenzionate con le Asl non rendano pubbliche le loro liste d’attesa per garantire maggiore trasparenza”.

 

Alessio Quarta