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A Spongano ritornano le “Panare”

Puntuale come ogni anno la festa delle “Panare” attende i curiosi e gli appassionati nella giornata del 22 dicembre

 

Una tradizione che ogni anno si sceglie di rivivere e rinnovare. Rivivere le situazioni di un tempo passato per farlo sentire ancora attuale, rinnovare una tradizione che unisce la cultura e il sentire popolare per apprezzarlo sempre di più e viverlo con uno spirito diverso.
La “Panara” è proprio questo: cultura locale e devozione religiosa si fondono per rinnovare un tempo e un significato che continuano così ad essere patrimonio di tutti. Una manifestazione unica e particolare: la “Panara”, una grande cesta di “vinchi” (virgulti di ulivo) intrecciati con listarelle di canna viene riempita di sansa -il residuo della molitura delle olive- e successivamente addobbata esternamente con palme di dattero, nastrini, festoni, fiori e bandierine di carta, rami di edera, arance e mandarini. Poi, alle 15, le “Panare”, posizionate su carri e trattori,  vengono invitate ad uscire in corteo dalla banda, quest’anno quella della “Città di Monteroni” diretta dal maestro Giuseppe Guida: il corteo si snoda per le strade cittadine tra luci, musica e voci festanti, passando da piazza Vittoria e concludendo il suo percorso, intorno alle 20, presso il largo Municipio dove vengono lasciate bruciare tutta la notte. 
Un’intera giornata di fermento: la manifestazione, infatti, promossa dal nuovo Comitato Feste e patrocinata dalla Città di Spongano, ha inizio già dalla mattina del 22 con il corteo delle “Panare” allestite dalle classi dell’Istituto Comprensivo e dell’Asilo “F. Bacile” e si conclude in tarda serata con il calore del fuoco delle “Panare” degustando lupini, taralli e vino distribuiti gratuitamente, il tutto accompagnato dalla musica del gruppo Ariacorte. Un lavoro di coordinamento e di promozione per il comitato per dare risalto alla manifestazione nel Salento da un lato, ma soprattutto di stimolo nei confronti delle associazioni e delle aziende locali per partecipare attivamente con l’allestimento della “Panara” garantendo la continuità della tradizione. Al giorno successivo sono poi lasciati i festeggiamenti religiosi in onore della Patrona, Santa Vittoria.

 

Cristina Alemanno