Cerca

A Luigi Presicce il premio “Talenti Emergenti”

La benedizione dei pavoni, opera vincitrice nella seconda edizione del premio organizzato dalla Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, era stata presentata in anteprima alla Focara di Novoli
 
L’artista salentino Luigi Presicce ha conquistato la seconda edizione del premio “Talenti Emergenti” promosso e organizzato dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze. Presicce ha conquistato il premio grazie al video, realizzato da Francesco G. Raganato, della performance La benedizione dei pavoni, presentato in anteprima assoluta dal 16 al 18 gennaio scorsi presso il Teatro Comunale di Novoli per la festa di “Sant’Antonio Abate e la Focara di Novoli, I giorni del fuoco” all’interno di “Focara/In, Focara Out”, iniziativa a cura di Loris Romano e realizzata nell’ambito del progetto “Suoni della Memoria”, finanziato sul Programma Elisa – Enti Locali Innovazione di Sistema della Provincia di Lecce e in collaborazione con Comune di Novoli, Distillati Extraurbani e CoolClub. 
L’artista salentino è stato premiato da una giuria internazionale composta da Achim Borchardt-Hume (Whitechapel Gallery, Londra), Barbara Gordon (Hirshhorn Museum, Smithsonian Institution, Washington D. C.) e Adam Szymczyk (direttore della Kunsthalle Basel) con la motivazione: “La giuria ha trovato la sua performance incantevole, enigmatica e che lascia un segno; con allusioni ai simboli dell’arte italiana e riferimenti ai rituali massonici e religiosi. L’impegno fisico delle performance insieme con la forza della presenza umana sono messi in primo piano; ma si percepisce qualcosa in più. Scenari che sembrano appropriarsi dell’intimità e dello stile delle miniature e dei quadri devozionali di santi e martiri. La presenza dell’artista, misteriosa e imponente, rafforza l’elemento contemporaneo, conservando però reminescenze storiche. Queste azioni all’interno delle performance ci rendono allo stesso tempo protagonisti e testimoni di riti che non possiamo decifrare del tutto e che collocano l’Arte nel campo di quel tipo di contemplazione prima riservata alle esperienze religiose”. 
In La benedizione dei pavoni, all’interno di un’enorme gabbia e alla presenza di due bambini, unici spettatori della performance, l’artista ha inscenato la sua apparizione a un gruppo di pavoni. Presicce è rimasto immobile in una postura ieratica per un tempo necessario a diventare, nonostante l’apparato luminoso, parte dell’habitat dei pavoni, integrandosi con loro e con la loro visione costretta dello spazio. Nel video l’artista presenterà una porzione ridotta della sua “benedizione” dei pavoni. Tale “benedizione” (profana) nella sua finzione assume una dimensione metafisica e irreale tipica dell’ultimo ciclo di lavori dell’artista. La presenza di alcuni oggetti liturgici rende la scena pregna di riferimenti e simbologie che arricchiscono il campo semantico del tableau vivant, rotto solo dalla presenza dei pavoni in movimento intorno alla figura. La divisa massonica, azzerata dei suoi segni distintivi, riporta l’attenzione a una dimensione esoterica voluta dall’artista in questa fase del suo lavoro, mentre altri segni caratteristici del “santo”, come la fiamma ricamata sul grembiule, la maschera ceca piramidale o la posizione della mano destra, rimandano chiaramente all’atto formale della benedizione degli animali, nota iconografica distintiva del santo egiziano. 
 
Daniele Greco