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A Lecce l’offerta degli immobili in vendita supera le richieste del mercato

Grazie al 20% delle compravendite effettuate da non residenti il Salento ha sofferto meno di altri territori la crisi dell’edilizia

 

Nelle aree metropolitane l’emergenza casa fa notizia. Carta stampata e tv se ne occupano con sufficiente attenzione, ma rimane in ombra quel che accade nei piccoli centri dove, probabilmente, la rete di rapporti sociali funge da ammortizzatore e provvede a sostenere l’amico o il parente in difficoltà. Nel 2008 in Puglia sono stati emessi 2.872 provvedimenti di sfratto di cui 2.237 per morosità, 562 per finita locazione, 73 per esigenze del locatore. Gli sfratti eseguiti sono pari a 1.163 alias un bel nutrito gruppo di famiglia senza un tetto sulla testa. Tra  le famiglie in emergenza abitativa 241 sono residenti nella provincia di Lecce, 199 nella provincia di Bari, 163 a Taranto e 58 a Brindisi. L’impossibilità di pagare l’affitto costringe molte persone alla coabitazione, fenomeno che, secondo l’ultima rilevazione Istat, in Puglia interessa lo 0,5% delle famiglie residenti.  

Anche la compravendita immobiliare nelle province “minori” ha un suo specifico andamento. Il trend di contrazione delle vendite si sta ridimensionando, ma la diminuzione è più evidente nei Comuni non capoluogo che in passato hanno beneficiato di una crescita più sostenuta agevolati dai prezzi di mercato più bassi. In Puglia le compravendite cittadine sono state 1.405 a Bari (con un calo sull’anno precedente del 2%), 900 a Taranto, 661 a Foggia, 614 a Lecce, 432 a Brindisi. Il 20% delle compravendite stipulate nella provincia Lecce riguarda immobili acquistati da residenti in altre province. Questo dato testimonia l’interesse che da diversi anni suscita il Salento e l’importanza che l’interesse turistico riveste per il nostro territorio. 
In generale, secondo gli ultimi dati Istat, le compravendite di immobili acquistate da residenti dello stesso comune sono al Nord il 76,6%, al Centro il 76,1%, al Sud il 72,1%. I passaggi di proprietà da residenti in un comune diverso della stessa provincia sono al Nord il 13,5%, al Sud il 13% e infine al Centro il 12,1%. L’acquisizione di immobili da acquirenti fuori provincia è al Nord del 10%, al Centro dell’11,9%, al Sud del 15%. In base ai dati forniti dall’Agenzia del Territorio, il valore dell’indice IMI, cioè il rapporto tra immobili in vendita e passaggio di proprietà degli stessi, esprime il massimo valore nella provincia di Bari con un 0,91%, mentre il più basso è stato registrato a Lecce con un 0,70% a fronte di un valore medio regionale dello 0,82%. Da ciò si deduce che nella provincia di Lecce c’è stata un’attività edilizia eccessiva rispetto alla richiesta del mercato. 
 
Maddalena Mongiò