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Progetti per la Chiesa dei Diavoli di Tricase

Entro il 5 marzo un bando rivolto ai giovani

Una volta il patto fu con il diavolo, oggi invece è con la Regione. A sottoscriverlo è la chiesa della Madonna di Costantinopoli di Tricase, conosciuta da tutti con l’appellativo di “Chiesa dei diavoli” per la leggenda che narra come la stessa venne costruita in una notte, grazie al patto tra un marchese dell’epoca e il diavolo. Credenze e tradizione a parte, la struttura è stata edificata nel 1684 e si trova in una zona periferica della città, lungo la strada che conduce in zona Borgo Pescatori. Entro il 5 marzo verrà pubblicato un bando, rivolto in particolare ai giovani, tramite il quale le organizzazioni del Terzo Settore potranno presentare progetti di innovazione sociale tenendo conto delle esigenze della comunità locale e degli spazi da valorizzare. Per quanto riguarda gli ambiti di intervento, il focus dovrà concentrarsi su attività turistiche di interesse sociale, culturale e prevedere interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio.

Di pianta ottagonale, la “Chiesa dei diavoli” è dotata di una finestra centinata per ogni lato e all’interno sono presenti arcate a tutto sesto con affreschi ormai quasi del tutto cancellati dal tempo. Attiva per oltre un secolo, è stata poi interdetta al culto nel 1878 e ristrutturata alla fine degli anni Sessanta del Novecento dall’allora amministrazione che ne ha, però, mantenuto la natura laica. Negli ultimi anni è stata l’associazione “Meditinere” a valorizzarla, con iniziative culturali che hanno permesso di farla conoscere a cittadini e turisti. E adesso, per la prima volta, sarà oggetto di un bando che potrà rendere leggendario ciò che sino a oggi è stato soltanto leggenda. La candidatura della “Chiesa dei Diavoli”, infatti, è stata ammessa all’iniziativa “Luoghi Comuni”, lanciata dalla Regione e promossa dalle Politiche Giovanili e dall’Arti (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione) che consente di finanziare fino a 40mila euro progetti rivolti al territorio e alle comunità, mettendo in rete giovani ed enti pubblici. Tricase ottiene dunque il via libera grazie al lavoro congiunto degli Assessorati al Turismo e al Patrimonio con gli Uffici. (Davide Ruberto)

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