Mentre da qualche giorno è possibile ammirare nuovamente il prospetto del Castello Carlo V, monumenti rappresentativi come la Basilica di Santa Croce sono ancora “ingabbiati”
Alcuni dei più importanti monumenti del centro storico leccese sono in restauro. Alcuni di essi proprio di recente sono stati riconsegnati alla città, come la Chiesa delle Alcantarine nei pressi di Porta Napoli e, in questi giorni, il prospetto del Castello Carlo V dalla parte di viale XXV Luglio. È un vero godimento per gli occhi ammirare questi meravigliosi testimoni del passato, soprattutto quando riacquistano un colore più chiaro e non intaccato dallo smog o dalla vegetazione spontanea che spesso rovina la veduta.
Così come alcuni monumenti sono ritornati alla luce altri, purtroppo, sono ancora ingabbiati da orrende impalcature. Questo tragica realtà caratterizza tuttora la Basilica di Santa Croce, simbolo del “barocco leccese” e meta imprescindibile dei turisti che affollano la città. La Basilica è contornata da impalcature dal febbraio 2012 e di anno in anno si è atteso lo stop dei lavori che prevedono il consolidamento della sommità, lì dove è posta la Croce, simbolo della chiesa, e il famoso profilo di Cesare Penna, l’ultimo architetto ad averci lavorato.
I lavori, condotti dalla ditta “Nicolì s.r.l.”, dovrebbero terminare entro quest’anno ma ancora non si conosce la data precisa. La storia della chiesa è caratterizzata da insolite lungaggini: voluta da Maria D’Enghien come sua sepoltura nel XIV secolo, proprio in prossimità dell’attuale castello Carlo V, venne demolita nel ‘500 per lasciar posto proprio al Castello. L’edificazione nell’attuale collocazione avvenne nel 1549 e si protrasse sino alla fine del ‘700 coinvolgendo numerosi architetti e artisti grazie al contributo dell’aristocrazia leccese. Si spera che non si debba attendere così tanto tempo anche per i restauri. Inoltre, la Basilica è stata già sottoposta ad importanti interventi di restauro nel corso del ‘900, sia nel 1957 che nel 1980; probabilmente proprio a causa di quest’ultimo restauro vi sono stati i cedimenti nel 2012.
Le impalcature a Lecce si possono ammirare anche per altri monumenti, come per il portale della Chiesa del Gesù in piazzetta Castromediano, la quale presenta cadute di stucchi anche all’interno, il portale della Chiesa di san Giovanni Battista e l’antico “Spedale dello Spirito Santo” presso porta Rudiae. Oltre al desiderio della collettività nel poter riammirare queste bellezze sarebbe il caso di rendere tali impalcature meno invasive, come ad esempio, applicando delle gigantografie dei monumenti in modo da permettere, in qualche modo, una semplice lettura delle architetture.
Sempre sulla stessa lunghezza d’onda è la situazione dell’attesissimo taglio del nastro del Teatro Apollo prevista per lo scorso giungo, ma slittata, a quanto pare, al prossimo inverno. Si spera, dunque, in notizie migliori per gli amati monumenti del centro storico di Lecce.
Gian Piero Personè