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“Come vi piace”, a Chiari di Luna in scena il teatro di Shakespeare

Il 27, 28, 29 e 30 luglio la Corte de’ Miracoli porterà in scena alla Villa Tamborino di Maglie una delle commedie più leggere e spensierate del Bardo 

 

Continua la rassegna teatrale “Chiari di Luna” a Maglie e prosegue nella sua carrellata di spettacoli d’autore, presentati con grande qualità dalle compagnie che si alternano, appuntamento dopo appuntamento, nella meravigliosa cornice di Villa Tamborino. La rassegna è giunta al suo sesto appuntamento dopo i successi raggiunti con le serate precedenti che hanno offerto al pubblico l’opportunità di vivere tutti i colori del teatro, dal dramma alla commedia, dalla narrazione al teatro filosofico. Questa volta ci presenta l’ultima produzione targata Corte de’ Miracoli per la regia di Massimo Giordano. Si tratta di un testo apprezzato e amato da sempre, nato dalla penna più creativa e geniale della letteratura mondiale di tutti i tempi: Come vi piace di William Shakespeare, che sarà in scena nei giorni 27, 28, 29 e 30 luglio. La Corte de’ Miracoli torna, quindi, ad affrontare il Bardo dopo i successi portati in scena negli anni scorsi: Sogno di una notte di mezza estate, La dodicesima notte, Pene d’amor perduto e Misura per misura.

“Come vi piace è una fiaba leggera -ci racconta Massimo Giordano-; l’intento di divertire il pubblico e di offrirgli, quindi, in altre parole, quello che si aspetta e che vuole dal teatro è già annunciato nel titolo. È apparentemente una storia semplice, lineare, in cui l’intreccio narrativo soddisfa i dettami del lieto fine: i cattivi si redimono e le storie d’amore giungono tutte a felice compimento. Ciò nonostante però, l’opera presenta interessanti chiavi di lettura: siamo nel periodo elisabettiano e Shakespeare si serve dei toni ironici dell’opera per ritrarre una società che vive di contraddizioni, di ambizioni e di cliché. Nello specifico il Come vi piace de La Corte de’ Miracoli è uno spettacolo essenziale in ogni sua espressione scenica: ad esempio la scenografia -sottolinea il regista- è quasi completamente assente per permettere allo spettatore lo stesso viaggio di immaginazione e fantasia che esso compiva nel teatro elisabettiano, in cui agli occhi del pubblico si presentavano solo entrate e uscite, che di volta in volta, potevano diventare castelli, foreste o corti. Anche la recitazione è essenziale. Si è scelto di privilegiare l’azione scenica attraverso il ricorso al lavoro sull’interpretazione. È uno spettacolo in cui gli attori sono la scenografia -conclude Giordano- e non hanno altro appiglio per raccontare la storia shakespeariana se non sé stessi e il proprio corpo”.

Gli attori in scena saranno Fernando Colazzo, Veronica Amato, Antonio Gemma, Paola Gorgoni, Valeria Piccinno, Simona Stefani, Giulia Lanzilotto, Elena Capurso, Lorenzo Rotundo, Monia Favero, Leonardo Macrì, Matteo Colazzo, Giuseppe Resta, Fabio Maniglio, Luca Maniglio, Viviana Paoletti, Gabriele Toma, Carla Carluccio, Manuela Pellegrino.

Ingresso in Villa Tamborino alle 20.30, sipario alle 21. Prevendite presso Cartel in piazza A. Moro n. 19 a Maglie. Info e prenotazioni: 0836.484092, 328.0454551. 

 

Amori e imprevisti nella Foresta di Arden

 

Scritta nel 1599, questa commedia è una delle opere di Shakespeare più leggere e spensierate. Ci presenta con toni vivaci la reale contrapposizione tra la vita di corte, con i suoi intrighi e le sue sottotrame e la vita pura e semplice della foresta e della natura, in cui gli istinti malvagi degli uomini cedono il passo alle azioni buone e autentiche. Tema antico e sempre molto interessante se pensiamo alla letteratura e alla tragedia greca e a come la riflessione narrativa sulla contrapposizione tra nomos e physis, tra civiltà e natura, costituisse un vero e proprio dettame letterario in Europa fin dalla nascita della tragedia. 

Shakespeare raccoglie allora l’invito dei greci, dosando magistralmente gli elementi brillanti con gli elementi utili alla riflessione e insaporendo il tutto con la giusta dose di vivacità. L’ideale della vita pura, del buon selvaggio, dunque, contrapposto a una sottile critica alla società inglese del tempo, così come alle attitudini e ai cliché politici dell’Europa del XVI secolo. 

Nella foresta di Arden, Cupido scocca le sue migliori frecce: l’amore rifiutato, l’amore giocoso, l’amore metamorfico. Tra camuffamenti e scambi d’identità, vendette ed esili, fughe e ritrovamenti, odio e perdono, perdizione e redenzione, si snoda la storia della più “mozartiana” delle commedie del Bardo. 

 

Patrizia Miggiano