LA RABBIA E LA DELUSIONE DI ASSOBALNEARI SALENTO PER LA MANCATA ESTENSIONE DELLE LICENZE PER 30 ANNI, IN SCADENZA NEL 2015
Della Valle: “Impossibile ammortizzare in soli 3 anni gli investimenti necessari per garantire un servizio adeguato ai turisti”
A cura di Alessandro Chizzini
Prospettive sempre più nere per il settore balneare italiano. La Commissione Bilancio ha infatti bocciato l’emendamento che proroga le concessioni balneari per 30 anni; una scelta che ha fatto alzare la voce agli addetti del settore, tra cui Mauro Della Valle, presidente Assobalneari Salento – Federbalneari: “Stanno tentando di mandare al fallimento l’unico settore che in Italia non chiede aiuto, ma che al contrario offre sostegno a tanti lavoratori e alle maestranze. Le concessioni demaniali scadranno il 31 dicembre 2015 e ciò significa che nessuna azienda potrà permettersi grossi investimenti sapendo che fra 3 anni si rischia di perdere tutto. Anche se sussistono principi umanitari, comunitari, di trasparenza e di libero stabilimento, mi sembra strano che il governo possa avallare il funerale di 30mila imprese italiane che hanno insegnato all’Europa un nuovo modo di fare impresa balneare”.
Le strutture salentine sono quelle che più risentiranno di questa situazione: “Si parla di concessioni di 30 annualità, ma il concetto di annualità può valere solo per regione come Liguria o Emilia-Romagna, dove gli stabilimenti riescono a lavorare tutti i mesi; le nostre imprese del settore sono attive invece solo 5 mesi all’anno e quindi risulta impossibile ammortizzare grossi investimenti in questo breve arco di tempo; tra le conseguenze più negative, ci sarà l’impossibilità di garantire ai lavoratori uno stipendio dignitoso. Bisogna inoltre capire –continua Della Valle- che oggigiorno la gente vuole vivere la singola giornata al mare come una vera vacanza e quindi ha bisogno di tutti i possibili servizi disponibili, non solo di ombrelloni e sdraio. Bocciando la proroga, le aziende rischiano appena di garantire i servizi minimi e per questo prevedo una diminuzione delle assunzioni e delle maestranze per le prossime tre stagioni”.
A dare confermare le paure di Della Valle si pone l’acquisto ad opera di alcuni partner europei di alcune imprese balneari italiane non più in grado di gestire le proprie spese. Una quadro che diventa più grigio quando bisogna fare i conti con il problema dell’erosione costiera: “Ci siamo resi ormai conto che la politica è assente, nonostante sia obbligatorio l’inserimento nel piano comunale delle spiagge un piano di interventi per affrontare questo tipo di emergenze. Assobalneari ha così acquistato di tasca propria una draga con il quale da gennaio si darà avvio al ripascimento che interesserà sia le spiagge gestite dagli stabilimenti, sia quelle libere confinanti”.