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Torre Vado, fontane chiuse da mesi Ma solo in una parte della marina

Dai primi di luglio le fontane dell’Acquedotto Pugliese nella zona di competenza del Comune di Morciano di Leuca sono sigillate, mentre in quella che appartiene a Salve funzionano perfettamente 
 
A Torre Vado si è ormai conclusa la stagione estiva ma le fontane dell’Acquedotto Pugliese restano ancora chiuse. Così sul lungomare Cristoforo Colombo si assiste ad una situazione poco chiara che va avanti ormai da alcuni mesi visto che “misteriosamente” in concomitanza dell’arrivo della bella stagione, nei primi giorni di luglio, le fontanelle pubbliche della marina sono state sigillate. Numerose sono state le lamentele da parte di residenti e turisti in villeggiatura, che con gran sorpresa hanno scoperto di non poter riempire le proprie borracce e di vedersi costretti a comprare le bottiglie di acqua minerale presso commercianti e chioschi ambulanti. 
“Queste fontane sono sigillate ormai da troppo tempo ed è inaccettabile pensare che una cittadina sul mare possa esser sprovvista di un bene pubblico cosiì prezioso, l’acqua non si nega a nessuno”, ribadisce un turista che frequenta Torre Vado da diversi anni. E nello stesso modo si esprime anche un cittadino del posto: “Non riesco a capire come mai a Postovecchio, di fronte all’edicola del piazzale, la fontana non abbia mai smesso di funzionare durante l’estate, mentre due fontane, quella del lungomare e quella del Pronto Soccorso, sono state sigillate a luglio”. 
In un primo momento si potrebbe pensare a un guasto o un malfunzionamento delle tubature dall’Acquedotto Pugliese, ma la marina di Torre Vado appartiene a due Comuni diversi: la zona che si estende dal porto fino alle sorgenti -e quindi dove ricadono le fontane chiuse- appartiene a Morciano di Leuca, mentre un isolato più avanti, subito dopo il lungomare c’è la zona denominata Postovecchio che rientra nel territorio del Comune di Salve, dove le fontane sono aperte e perfettamente funzionanti. “Probabilmente -continua il turista- i commercianti si devono essere lamentati per le mancate vendite durante gli anni precedenti: sembra che la gente abbia acquistato poche bottigliette d’acqua visto che la maggior parte delle persone andava a bere alle fontane pubbliche, ed è chiaro anche che questa situazione si è tradotta in un boom di acquisti di bottiglie. Per non parlare poi dei rischi di legionellosi che si corrono quando le fontane rimangono chiuse troppo a lungo e l’acqua ristagna nelle tubature: con le temperature estive elevate si crea un ambiente ideale per la formazione dei bacilli. Sta di fatto che, ad oggi, la situazione non è ancora stata chiarita e così facendo la possibilità di fruire dell’acqua pubblica viene sottratta ai cittadini, quando l’acqua è -e deve restare- un bene di tutti. 
 
Roberta Zappatore