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Digitale terrestre, il grande bluff

A quattro mesi dallo switch-off la ricezione del segnale in molte zone del Salento è spesso pessima

Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. E il consigliere provinciale Biagio Ciardo (Pdl) presenta un’interrogazione ad hoc 
 
Sulla carta parliamo di un’evoluzione tecnologica del sistema televisivo che elimina i disturbi e moltiplica il numero di canali disponibili. In realtà il digitale terrestre sta creando non pochi disagi agli italiani. Switch-off: questo il termine con il quale si indica lo spegnimento del vecchio segnale televisivo analogico e l’arrivo del digitale. Significa che i telespettatori, per continuare a vedere la televisione, devono munirsi almeno di un decoder per la tv. 
Questo passaggio in Italia è avvenuto gradualmente. La provincia di Lecce, assieme a quelle di Brindisi e Taranto, è passata al digitale lo scorso 25 maggio. Il risultato, ad oltre quattro mesi dall’arrivo in Puglia della nuova tecnologia, è assai discutibile. Anche il paragone con il segnale satellitare (assai più potente ed efficace) rimane improponibile. Sono molte le aree del Salento in cui il segnale del digitale terrestre è debole o addirittura inesistente. “Sarà sufficiente effettuare la risintonizzazione dei canali”, era stata questa la semplice raccomandazione del Ministero delle Comunicazioni. Ma a molti salentini non bastano antenne nuove, decoder di ultima generazione e quotidiane risintonizzazioni dei canali. L’Adiconsum pugliese infatti continua a segnalare diverse situazioni di cittadini impossibilitati a seguire la tv. 
In provincia di Lecce la prima zona a farne le spese è il sud Salento, fino al Capo di Leuca. Ma anche a Nardò e Gallipoli la situazione a giorni è disastrosa. A nulla sono serviti accordi e protocolli d’intesa tra antennisti e il Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni). Addirittura a Salve, su iniziativa della locale “Società Agricolo-Operaia di Mutuo Soccorso” si prepara una raccolta firme per protestare contro la cattiva ricezione del segnale digitale. Da estendere, propone qualcuno, anche ai Comuni limitrofi. Alcuni legali stanno valutando l’ipotesi di chiedere alla Rai un rimborso del canone dell’abbonamento televisivo già corrisposto. 
Interviene anche la politica: questi temi saranno affrontati nel prossimo Consiglio provinciale del 12 ottobre. È il consigliere provinciale Biagio Ciardo (Pdl) il primo firmatario di un ordine del giorno ad hoc. 
Intanto i salentini continuano a raccontare nei vari forum e blog i propri disperati tentativi di far funzionare uno degli elettrodomestici più popolari, con tanto di assalto al Numero verde attivato dal governo. Anche perché, viste le disavventure col televisore, il tempo per stare al pc o al telefono è considerevolmente aumentato.
 
Stefano Manca