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Nuovo Piano industriale in arrivo per gli ex lavoratori Bat

Produzione di infissi in alluminio: questo, nelle intenzioni dei dirigenti della Ip Srl, il futuro della ex Manifattura Tabacchi, i cui lavoratori attendono da tempo garanzie 
 
La vicenda dei lavoratori ex Bat, ora incorporati nella Ip Srl, è transitata nuovamente in Prefettura, dove il prefetto Giuliana Perrotta ha convocato nei giorni scorsi tutte le parti in causa, dai sindacati ai vertici dell’azienda fino a Confindustria. Presenti anche le istituzioni, con presidente della Provincia, Antonio Gabellone, ed il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Il tutto nonostante l’inattesa interruzione della settimana scorsa, quando proprio i sindacati hanno abbandonato i lavori in virtù della presenza ritenuta “incongrua” di alcuni avvocati in rappresentanza di determinati lavoratori. 
Durante l’incontro, il senatore Filippo Piccone, titolare dell’azienda, ha assicurato l’esistenza di un Piano industriale volto alla realizzazione di infissi d’alluminio. Piano che sarà vagliato attentamente dai sindacati. Intanto, per lunedì è stata convocata un’assemblea in Confindustria e con l’occasione i lavoratori, così come i loro rappresentanti, potranno toccare con mano la veridicità delle intenzioni dell’azienda. 
Una diffidenza, quella dei lavoratori, dovuta alla lunga attesa ed a “promesse mai mantenute”. Basti pensare che nell’ex stabilimento Bat, la Ip ha portato “un solo macchinario, utilizzato una sola volta e già rotto, con il risultato che gli operai si recano sul posto di lavoro per fare praticamente nulla. La giornata trascorre a braccia conserte, pur essendo regolarmente retribuiti: una situazione paradossale su cui occorre far chiarezza”, parola di Maurizio Longo di Fim Cisl. Anche Salvatore Bergamo, di Fiom Cgil, sembra attendere fatti concreti: “È chiaro che tutto sarebbe dovuto partire già da prima, così come una data d’inizio doveva essere precisata nell’accordo ministeriale. Secondo il senatore Piccone, la produzione dovrà partire gradualmente perché le attività dello stabilimento di Sabaudia, di proprietà del gruppo non si possono interrompere e bisogna trasferire a Lecce i macchinari”. E, ancora: “Attendiamo di vedere il tanto annunciato Piano industriale, che per noi è soltanto un punto di partenza. È passato tanto, troppo tempo. Adesso la patata bollente e nelle nostre mani, attendiamo solo che le promesse vengano mantenute. Ripeto: per noi il Piano è solo un punto di partenza”. 
 
Francesco Covella