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Corsi e ricorsi a Palazzo Carafa

In attesa della nuova Giunta, 26 candidati alle ultime amministrative hanno chiesto il riconteggio dei voti. Oronzino Tramacere entra così in Consiglio e scavalca Gianluca Borgia
 
Si dovrà aspettare ancora per la nuova giunta di Palazzo Carafa a Lecce (il giorno tanto atteso dovrebbe essere martedì 29 maggio). Un’attesa certamente giustificata che ha visto in queste due settimane oltre al meritato “riposo del guerriero” (il sindaco Paolo Perrone ha scelto la Croazia per una breve vacanza con le famiglie e gli amici di sempre, come Attilio Monosi e Roberto Marti) soprattutto il tragico attentato di Brindisi in cui ha perso la vita Melissa Bassi, evento questo che ha visto il sindaco più suffragato d’Italia presente in diversi impegni istituzionali, a rallentare tutta la macchina amministrativa ci sarebbero le lamentele poste da alcuni candidati dell’ultima tornata elettorale in merito ai possibili errori di trascrizione del voto compito che costituiva oggetto del lavoro della commissione. 
Stando alle informazioni giunte negli uffici di Palazzo Carafa, sarebbero infatti 26 (5 rappresentanti di lista e 21 aspiranti consiglieri) i candidati che avrebbero affidato ai loro avvocati e al Tar il conteggio effettivo delle preferenze per mezzo dei reclami presentati all’ufficio centrale. 58 voti “dimenticati” e non portati nei verbali in possesso del Comune permetteranno ad esempio Oronzino Tramacere (nella foto), commercialista e consigliere d’amministrazione della Sgm, di scavalcare Gianluca Borgia della lista Lecce città del mondo che da quarto degli eletti diventerà quinto. Ma Borgia scatterebbe comunque nel momento in cui Andrea Guido fosse nominato assessore. A tentare la carta del reclamo sono per lo più candidati di centrodestra, i quali per un pugno di voti potrebbero perdere il posto in Consiglio: dovranno essere 32 infatti i consiglieri e 9 gli assessori della nuova Giunta compreso il vicesindaco. 
Stando ai risultati elettorali 9 sono anche i volti nuovi, mentre 23 le vecchie conoscenze: sono tutti ex amministratori, sei dei quali assessori uscenti. La lista del sindaco Lecce città del mondo porta Andrea Guido, Antonio Lamosa, il “nuovo” Fernando Calò e Oronzino Tramacere. Grande Lecce porta invece Luca Pasqualini (già dipendente Lupiae), il giovanissimo Paride Mazzotta, figlio del sindaco di Carmiano, e l’uscente Daniele Montinaro. La lista di Raffaele Fitto La Puglia prima di tutto porta: l’architetto Rocco Ciardo e Paolo Cairo. Io Sud:  l’ex assessore Luciano Battista e Gianpaolo Scorrano. Poi c’è Alessandro Delli Noci  di Fli al quale probabilmente andranno le Politiche giovanili e qualche altra delega e Alfredo Pagliaro del Movimento Regione Salento. 
All’opposizione, nel caso in cui Loredana Capone e Luigi Melica dovessero rinunciare, al loro posto subentrerebbero, rispettivamente, Gabriella Rizzo (lista Lecce democratica) e Guido Gustapane (Udc). Tra Giunta, commissioni consiliari e società partecipate, gli incarichi che spettano alla maggioranza di centrodestra di Palazzo Carafa saranno 22. Molto più ridotta la parte spettante all’opposizione. Tra le partecipate da riempire c’è la Sgm -l’ex presidente Peyla infatti si è dimesso al momento della candidatura-, poi ci sono anche la presidenza e vicepresidenza del Consiglio che spetta alla maggioranza, mentre il vicepresidente vicario in genere spetta all’opposizione. 
 
Eleonora L. Moscara