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In città è caccia alle guide turistiche abusive

Se non si ha il patentino di guida turistica si paga un verbale di mille euro, magari il ricavato di mesi di lavoro di uno studente universitario che cerca di affrontare autonomamente le proprie spese. Nei giorni scorsi, in piazza Sant’Oronzo, una ragazza tarantina è stata multata perché alla testa di un gruppo di turisti tedeschi: la “guida” ha potuto esibire un tesserino di una cooperativa di servizi turistici del Brindisino e non il famigerato patentino di guida turistica. Sì, proprio quel patentino al centro dei dibattiti tra i giovani salentini, stanchi di attendere i ritardi insopportabili della politica locale e in attesa da più di tre anni di un esame abilitante. 

È doveroso ricordare come in passato si sia proceduto ad una sanatoria di tutti coloro che già operavano nel territorio. Poco ne sanno i vigili che il numero di guide disponibili è decisamente limitato e che non si riesce più a garantire un’adeguata accoglienza nel territorio. Spesso le cooperative si rivolgono agli “abusivi”, non per una questione di risparmio, ma per l’impossibilità di reperire guide “regolari”. Oltretutto, i ragazzi sono preparati perché in possesso di lauree in lingue o storia dell’arte. Solo di recente la marcia è stata inserita dalla Provincia di Taranto, che ha pubblicato il bando adempiendo il regolamento regionale che incaricava le Provincie di procedere all’esame. 

È impensabile che in un territorio a vocazione turistica si assista a tanta incapacità. Ci lusinga sapere dal Comandante della Polizia Municipale Donato Zacheo che tali operazioni “dimostrano la nostra attenzione al rispetto delle norme”, ma il grande interrogativo è del perché non intervengano in maniera incisiva nei confronti degli ambulanti abusivi in prossimità delle vie del centro di Lecce. Si spera che il rispetto delle norma valga per tutti e non solo per una semplice ragazza umiliata davanti ad un gruppo di turisti. 

 

Gian Piero Personè