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Arancia meccanica salentina

La brutale aggressione al giovane Andrea Gallone, avvenuta domenica scorsa all’esterno di una discoteca, è solo l’ultimo caso di una violenza cieca, sproporzionata, che non trova motivazioni plausibili e di cui i giovani sono sempre più spesso i crudeli responsabili. 
 
Cosa passa nella mente di chi, in preda alla rabbia incontrollata, aggredisce una persona incontrata per caso, un passante incrociato casualmente, uno sconosciuto che magari ha lanciato uno sguardo di troppo? È un interrogativo al quale forse non c’è una risposta definitiva e univoca. A rimuginare sulla questione, a porsi le domande che non trovano risposta ci sarà sicuramente Andrea Gallone, titolare di un lido balneare nella zona dei laghi Alimini, colpito alla testa da un colpo violentissimo di cric. Il giovane 37enne residente a Castrignano de’ Greci poteva essere una delle numerose vittime della stupidità umana di cui i giovani, purtroppo, sembrano essere i maggiori protagonisti. 
La ricostruzione dell’accaduto è ancora incerta e nebulosa ma gli inquirenti pian piano stanno cercando di fare luce sull’accaduto. Gallone era in una discoteca alla periferia di Maglie, con la moglie e una coppia di amici e stava trascorrendo una serata come tante quando, preparatosi ad andare via avrebbe incrociato all’uscita del locale, verso le 4 del mattino, un gruppo di ragazzi di Taurisano che discutevano energicamente. Vedendo che gli animi si stavano riscaldando Andrea avrebbe cercato di riportare la calma, subendo per tutta risposta gli improperi e le offese dei ragazzi rivolti verso la moglie e la cognata. Così la tensione è schizzata ai massimi livelli, finché qualcuno non ha pensato di porre fine alla discussione recuperando il cric da una Bmw X5 e colpendo con inaudita violenza Gallone alle spalle. Caduto per terra in un lago di sangue, il giovane imprenditore ha perso immediatamente i sensi. I parenti hanno chiamato l’ambulanza e i carabinieri che sono arrivati nel parcheggio della discoteca in pochi minuti. 
Immediatamente Andrea è stato trasportato nell’ospedale più vicino, il “Delli Ponti” di Scorrano, ma la situazione clinica è apparsa immediatamente critica ai sanitari tanto da far temere per la morte del paziente. Così è stato deciso per il trasporto nel reparto di Rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce. Dopo qualche giorno di coma, lo sfortunato giovane ha riaperto gli occhi proprio nelle scorse ore salutando con la mano i parenti e gli amici presenti nella stanza, probabilmente chiedendosi ancora il motivo di tanta violenza.  
 
Una vicenda terribile che per fortuna è finita bene. Adesso toccherà alla legge fare il suo corso 
 
La rabbia dei parenti e degli amici di Andrea Gallone per quanto accaduto è tutta nelle parole del padre Renato che soffocato dal dolore per le condizioni del figlio ha minacciato di farsi giustizia da solo: “Se mio figlio non dovesse farcela passerò il resto dei miei giorni con un solo pensiero: li ammazzo uno ad uno a colpi di pistola. E preciso: tutti. Ho 60 anni e la mia vita l’ho vissuta: non devo dare conto a nessuno, ma solo alla vita del mio Andrea”. 
Una reazione esasperata dalle tragedie che nel corso di neanche un anno hanno colpito la famiglia Gallone: ad inizio del luglio scorso, sulla strada che collega Otranto agli Alimini, Alessandro, fratello di Andrea, ha perso la vita a 33 anni a causa dello scontro tra la sua Ducati 848 bianca e la Fiat Punto 55 nera guidata da una donna otrantina. Ma per fortuna il dramma che si è consumato nel parcheggio della discoteca “Living” domenica notte non ha prodotto ulteriori conseguenze, rimanendo “soltanto” un’aggressione brutale e non diventando un caso di cronaca ancora più grave. 
Il risveglio dal coma di Andrea Gallone ha come eliminato la cappa di terribile disperazione che opprimeva i cuori dei parenti e degli amici più fidati: svegliatosi ha fatto un cenno di intesa con i presenti e con la moglie che non lo ha lasciato un attimo da solo. Adesso dovrà iniziare la fase della riabilitazione, quella più lunga, che dovrà consentire allo sfortunato imprenditore di riprendere la perfetta efficienza fisica. 
Intanto sul fronte giudiziario si cerca di individuare l’esecutore materiale del devastante colpo che rischiava di mandare all’altro mondo il povero Andrea. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno recuperato il maledetto cric tolto dalla Bmw X5 e uno svita bulloni (nella foto). E intanto il cerchio si stringe intorno al gruppo di ragazzi di Taurisano che quella sera ebbero la discussione con Gallone. Durante gli accertamenti una dozzina di essi hanno dovuto rispondere alle domande degli inquirenti, finché i militari non hanno provveduto ad arrestarne uno per favoreggiamento personale. Si tratta di Luca De Benedetto di 34 anni: sarebbe stato lui il complice del responsabile  che sabato notte ha aggredito, all’uscita della discoteca, Andrea Gallone e la sua famiglia. 
Davanti al gip Ines Casciaro, che lo ha interrogato, avrebbe dichiarato di non conoscere l’aggressore. A De Benedetto sono stati successivamente assegnati gli arresti domiciliari. La denuncia dei carabinieri è al momento nei confronti di ignoti ma si spera di riuscire ad individuare l’autore materiale del colpo. I ragazzi rischiano tutti la denuncia per concorso in lesioni gravissime. Gli interessi del giovane imprenditore sono curati dall’avvocato magliese Arcangelo Corvaglia.