La condanna di Loredana Capone e la replica del coordinatore regionale di Casa Pound, dopo l’arresto dei quattro militanti responsabili dell’aggressione ad uno studente universitario
Per la Procura leccese il rischio che si sia tornati indietro agli anni di piombo è reale. Perché tale situazione inevitabilmente è richiama dall’aggressione che il 2 gennaio scorso ha visto vittima un esponente del locale “Collettivo Autonomo Organizzato Studentesco” e “Antifa”, un 20enne universitario presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, ma residente a Lecce. Le indagini hanno portato a quattro attivisti di Casa Pound, un centro sociale diffuso a livello nazionale che si ispira all’ideologia della destra estrema. La giustizia farà certamente il proprio corso. Indagherà e valuterà si i ragazzi fermati si sono resi effettivamente protagonisti di quell’aggressione, ma intanto è scoppiata la polemica sul “contorno” della notizia. Ed il dibattito ha finito per interessare anche le ovattate aule del Consiglio regionale.
La vicepresidente della giunta pugliese Loredana Capone in un comunicato ha proclamato il suo “no” alla violenza, chiedendo nel contempo al “Pdl della Puglia e nazionale di dissociarsi definitivamente e pubblicamente da Casa Pound. La presa di distanza -ha detto Loredana Capone- arrivi prima delle elezioni amministrative, senza ipocrisie, alla luce del sole e senza paura di perdere voti. Non è la prima volta che persone iscritte o vicine agli ambienti di Casa Pound sono protagonisti di episodi di violenza, in Puglia come nel resto d’Italia. Nella nostra regione, compresa la città di Lecce dove è avvenuta questa aggressione, abbiamo assistito troppo spesso a episodi di collaborazione istituzionale o di vicinanza politica tra i politici di centrodestra, anche nel loro ruolo di amministratori pubblici, e Casa Pound”.
Intanto proprio da Casa Pound si registra la dichiarazione del coordinatore regionale Giulio Quarta. “Mentre il processo mediatico nei confronti dei nostri quattro militanti tratti in arresto si è celebrato fin da subito -ha scritto Quarta in una nota-, Casa Pound Italia e i familiari non erano ancora al corrente di cosa realmente sia stato imputato ai ragazzi e di quali siano le prove a sostegno della loro colpevolezza”.
Daniele Greco