Un tavolo tecnico ha posto le basi per sostenere gli ospiti della Masseria di Castiglione nella ricerca di un’occupazione nel nostro territorio
È ancoro incerto il futuro che attende i ragazzi ospitati presso la Masseria Del Monte a Castiglione, frazione di Andrano. Proprio per dare risposte chiare al loro diritto al lavoro, il Comune di Andrano, in collaborazione con il Consiglio Italiano per i Rifugiati Onlus, ha organizzato per lo scorso 10 febbraio un tavolo tecnico attraverso il quale studiare e individuare idonee misure di supporto dei giovani immigrati dalla Libia.
Curatori dell’incontro, tenutosi presso il Castello di Andrano, l’assessore alle Politiche Sociali Pasquale Panico e l’assessore alle Pari Opportunità Katia Botrugno. Quest’ultima ci illustra quanto emerso dal dibattito: “Il nostro scopo era ed è quello di individuare per questi ragazzi forme di inclusione sociale anche nel campo lavorativo, perché la prima forma di integrazione passa proprio dal lavoro; il rischio è che questi ragazzi perdano ogni speranza e i partecipanti all’incontro hanno promesso impegno e collaborazione. Disponibilissimo si è dimostrato ancora una volta il presidente del Consorzio dei Servizi Sociali, Giuseppe Colafati, che, nel limite delle risorse dell’Ambito di Zona, ha garantito che si attiverà per trovare possibili forme di inclusione; molto importante è stato anche l’intervento del dirigente del Centro per l’Impiego di Tricase. Anche i rappresentanti di Provincia (nella persona dell’assessore D’Antini Solero), Regione e Cgil hanno promesso di attivarsi e di lavorare per il bene dei nostri ospiti. Presto quindi partirà una collaborazione fattiva tra mondo sindacale, Centri per l’Impiego, Ambito di Zona e anche il Comune di Castro, il cui sindaco Luigi Carrozzo incoraggerà le imprese del suo paese a inserire nel proprio organico alcuni dei nostri giovani ospiti, anche solo come inizio di un percorso formativo da spendere in futuro”.
Un incontro che si è reso urgente proprio in virtù della drammatica situazione che gli ospiti della Masseria del Monte stanno vivendo: “Hanno paura di restare abbandonati -aggiunge l’assessore Botrugno-, soprattutto perché hanno famiglie da mantenere nei loro paesi di origine. Ad eccezione poi di un piccolo numero -tra l’altro della stessa nazionalità- i ragazzi si sono rifiutati, per una questione di decoro e orgoglio, di chiedere l’elemosina. Molti di loro hanno anche avuto una negativa esperienza di lavoro nero in Calabria, per poi ritornare in Masseria, mentre altri hanno svolto lavori pericolosi senza assicurazione, contratto e sottopagati. Proprio per queste ragioni, abbiamo deciso di stare loro ancora più vicini e offrire l’assistenza necessaria”.
Intanto, comincia a delinearsi il quadro legale degli immigrati, rimasti in una cinquantina a fronte dei 101 iniziali; il 24% di loro ha ottenuto il permesso di soggiorno per uno o due anni, mentre i restanti si sono visti rifiutata la protezione internazionale; quest’ultimo provvedimento è stato impugnato dai legali dei ragazzi e successivamente la Questura ha concesso un permesso di soggiorno provvisorio di 6 mesi con abilità lavorativa. “Tale periodo verrà sicuramente prorogato -conclude l’assessore- e in quest’arco di tempo sarà importante dimostrare per questi ragazzi l’avvio di un percorso formativo o lavorativo. Questo sarà un fondamentale elemento per il giudice quando verrà chiamato ad esprimersi sulla loro permanenza in Italia”.
Alessandro Chizzini