Alla vigilia delle festività natalizie, è scontro a mezzo stampa tra il consigliere del Centro Moderato e alcuni componenti della maggioranza del sindaco di Lecce
Botta e risposta prenatalizio tra Wojtek Pankiewicz (nella foto) e la maggioranza di Paolo Perrone. Alla vigilia delle festività, infatti, si accende il dibattito politico in vista delle amministrative della prossima primavera. Al centro di paure e perplessità, le alleanze e gli accordi politici.
Ha voluto mettere i puntini sulle “i”, il consigliere del Centro Moderato – Partito della Nazione, in una conferenza stampa convocata ad hoc. Ha voluto raccontare alla stampa la sua storia politica, il consigliere Wojtek Pankiewicz, e i suoi ultimi anni al Comune di Lecce. Docente universitario in politica dal 2007, dalle file della Democrazia Cristiana, eletto consigliere comunale per la civica del “Centro Moderato”, oggi confluito nell’Udc.
“La mia sfida difficile, ma esaltante -ha dichiarato- è combattere la subcultura dell’antipolitica e dimostrare che non è vera l’equazione politica = casta, ma che è possibile la buona politica, la bella politica, quella con la P maiuscola, specie in una città segnata dalla mala politica e dal malgoverno della giunta Perrone”. All’idea di venire nominato commissario cittadino dell’Udc, Pankiewicz ha spiegato: “Non sono un cacciatore di poltrone. L’ipotesi di una mia nomina a commissario non mi appassiona, ma sono a disposizione del partito”. Sul rapporto, conflittuale, col sindaco Perrone, ha continuato: “Io non sono mai andato a bussare alla porta di nessuno. È stato Perrone a bussare alla mia il 4 marzo 2009, proponendomi un’alleanza Pdl – Centro Moderato, che prevedeva pure, a garanzia dell’attuazione del programma amministrativo, il mio ingresso in giunta, così come, senza pudore e dignità si è recato l’altro giorno in pellegrinaggio a Muro, presso l’azienda di Ruggeri, per chiedergli l’elemosina dell’appoggio, dato che è disperato. Salvo poi a tradire i patti dopo aver ottenuto lo scopo”.
Parole chiare, con le quali Pankiewicz ha pensato bene di ribadire che non farebbe mai “un accordo politico con Perrone neppure davanti a un notaio, perché politicamente è la persona più inaffidabile”. Pronta la risposta di alcuni componenti della maggioranza del sindaco, agguerriti nella sua difesa. I consiglieri di Lecce Città del Mondo, Antonio Lamosa, Andrea Guido e Gianluca Borgia sono stati chiari nel dire: “Il consigliere Pankiewicz quando fa riferimento al sindaco Perrone è accecato dall’odio. Evidentemente è ancora scottato per non essere stato chiamato a far parte della giunta. Ma d’altronde Pankiewicz non aveva né le competenze adeguate né la credibilità per ricoprire il ruolo di assessore. Ricordiamo che Pankiewicz -proseguono- è stato uno dei più feroci detrattori di Paolo Perrone durante la campagna elettorale del 2007 per poi diventare alla stregua di un agnellino pronto a dire sì ad ogni sortita del sindaco e a incensarlo ad ogni occasione buona. Ad ogni buon conto sappiamo bene che Pankiewicz si candiderà alle prossime amministrative. Verificheremo se il suo atteggiamento schizofrenico e contraddittorio sarà o meno premiato dagli elettori leccesi”.
Altrettanto duro il consigliere del Pdl, Gigi Valente: “Il consigliere Pankiewicz dimostra, per l’ennesima volta, di avere la memoria corta. Non capisco come faccia a parlare con così tanta facilità di opportunismo e di trasformismo politico quando, lui per primo, ha dato ampie dimostrazioni alla città in questo senso. Pankiewicz dovrebbe soltanto tacere. Meraviglia come, proprio chi ha dato il cattivo esempio, convochi una conferenza stampa per accusare gli altri di inaffidabilità e inattendibilità”, ha concluso.