Hanno suscitato un grande clamore i nuovi lavori di consolidamento del costone roccioso della località turistica. Pronta la replica del sindaco di Santa Cesarea: “Siamo vittime di attacchi mediatici”
Anni di battaglie e di proteste hanno fatto di Porto Miggiano il simbolo della battaglia contro la cementificazione e il deturpamento del territorio salentino. Non può quindi meravigliare se qualsiasi provvedimento, iniziativa, episodio che riguardi in qualche modo la località turistica di Santa Cesarea Terme abbia un intenso e diffuso richiamo mediatico in tutta la provincia (e non solo). Ciò poi risulta ancora più lampante quando si ritorna a parlare di interventi di messa in sicurezza del costone roccioso. Questa è proprio la “nuova” realtà che sta vivendo Porto Miggiano e che in pochi giorni ha diffuso equivoci, errate interpretazioni e conseguenti feroci polemiche.
I malpensanti hanno subito associato la presenza delle ruspe ad una nuova prossima costruzione edilizia, mentre per le associazioni edilizie si tratta davvero di interventi messi in atto per salvaguardare un costone roccioso indebolito, però, proprio dalle due imponenti strutture che dominano la vista della famosa costa. La risposta del sindaco Daniele Cretì non si è fatta attendere: “I lavori in essere riguardano esclusivamente il consolidamento e la messa in sicurezza del costone roccioso della zona ‘spiaggetta’ di Porto Miggiano, dove vige l’ordinanza sindacale n. 59 del 2008 di divieto di accesso e balneazione a causa della pericolosità del sito. D’altronde l’area è classificata nel Pai come ‘area a pericolosità geomorfologica molto elevata’ e a ‘rischio molto elevato’, con potenziale dissesto pregiudizievole per la pubblica incolumità. L’area è destinata alla pubblica e libera balneazione e così rimarrà alla conclusione dei lavori”.
Ciò che ha però fatto infuriare il primo cittadino di Santa Cesarea è rappresentato dalle false voci circolate in merito alla presunto finalità dei lavori (la messa in opera di infrastrutture in vista della realizzazione di un futuro porto turistico) e alla velocità di diffusione delle stesse. Per Cretì esiste una profonda malafede: “Ripeto che i lavori servono solo al consolidamento e alla messa in sicurezza del costone rocciose. Tutte le notizie circolate in questi giorni sono falsità diffuse volutamente e purtroppo sono state veicolate anche dalle televisioni locali. Qualcuno ha addirittura parlato di autorizzazioni a costruire e addirittura delle date di rilascio delle stesse. Siamo stati sottoposti ad una serie di attacchi mediatici di cui non capisco il motivo. Abbiamo le prove in merito a quanto dichiarato prima sulle vere finalità dei lavori e chi vuole prenderne visione può farne richiesta in comune. Adesso stiamo valutando la possibilità di agire per vie legale e perseguire i responsabili della circolazioni di queste falsità; lo facciamo per difendere l’immagine del territorio prima e dell’Amministrazione poi. La politica è fatta di verità e magari anche di errori, ma non di chiacchiere”.
Alessandro Chizzini