È di 120 milioni di euro il finanziamento che prevede la realizzazione, in 3 anni, della nuova infrastruttura che rivoluzionerà il sistema dei trasporti. Traverse e binari del 1900 verranno sostituiti e i nuovi treni raddoppieranno le velocità di percorrenza
Anche il Salento avrà la sua “metropolitana di superficie”. Da ramo secco da tagliare a volano di sviluppo economico e turistico del territorio. Una scommessa da vincere, come ha ricordato l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Strategiche Guglielmo Minervini in un recente convegno presso l’Hotel Tiziano a Lecce, perché “il prossimo sarà un anno difficile ed è necessario organizzarsi, per evitare che cambiamenti in negativo si abbattano sui cittadini del Salento”.
Come prepararsi? Portando le tratte salentine delle Ferrovie Sud-Est, dal Capo di Leuca al nord della provincia, agli attuali standard del resto della regione. Magari immaginando di poter arrivare da Gagliano all’Aeroporto di Brindisi in un’ora, ipotesi fattibile secondo Minervini che non sottovaluta un sistema di trasporto shuttle dal “Perrino” al “Papola Casale”. Le littorine nostrane –intendiamoci- non viaggiano certamente come i treni baresi. E il gap deve essere colmato, per evitare che una provincia già penalizzata per la sua posizione geografica, possa correre il rischio di essere tagliata fuori dal sistema trasportistico e strategico della Puglia.
Addio alle velocità mortificanti, quindi: con la “Metropolitana del Salento” (questo il nome del progetto finanziato con fondi FESR per un importo di 120 milioni di euro) i tempi di percorrenza si ridurranno col risultato di accorciare le lunghe distanze del territorio. Con un salto temporale di almeno novant’anni, perciò, anche nel sud Salento i treni potranno viaggiare a 90 km orari (contro gli attuali 45), così come già accade in alcune zone dell’hinterland leccese e nel resto della regione, con l’obiettivo prezioso di raggiungere anche i 120 km orari.
Realizzare l’omogeneità dei collegamenti ferroviari, è l’obiettivo primario dei vertici di Ferrovie Sud-Est, già a lavoro per ottenere altri fondi e studiare nuove proposte. “Abbiamo già la disponibilità di 22 milioni di euro di fondi Cipe -ha detto Luigi Fiorillo, presidente di FSE- e siamo a lavoro per guadagnarne altri 50 milioni”. Il macrointervento interesserà ben 53 comuni e una rete ferroviaria di 279 km, coinvolgendo le province di Lecce, Taranto e Brindisi. La rivoluzione infrastrutturale riguarderà le linee Martina Franca-Lecce, Lecce-Gallipoli, Casarano-Gallipoli, Novoli-Gagliano, Zollino-Gagliano e Maglie-Otranto, coinvolgendo oltre 500mila abitanti. L’armamento ferroviario e i piazzali di stazione saranno rinnovati nelle linee: Casarano-Gagliano, Maglie-Gagliano e Maglie-Otranto. La vecchia littorina lascerà il posto ai nuovissimi ATR a diesel, treni veloci di colore rosso, già operativi su qualche tratta del nord Salento. Risultato? Viaggi confortevoli e veloci, con un sistema decisamente all’avanguardia.
E a proposito della nuova “Metropolitana del Salento”, l’amministratore provinciale ai Trasporti, Bruno Ciccarese, sottolinea il divario esistente “fra le esigenze dei cittadini rappresentate dalla Provincia e le decisioni della Regione”. E aggiunge: “I progetti presentati oggi dall’assessore regionale sembrano quasi il libro dei sogni, ma riletti in termini tecnici, rappresentano per il Salento un sistema squilibrato e inutile. Squilibrato in termini di quantità delle risorse investite tra l’area barese e quella salentina e inutile, perché rivoluzione non vuol dire soltanto sostituire traversine ed eliminare passaggi a livello”.
Barbara Politi