Due le questioni denunciate dal consigliere: la bocciatura del piano di riordino della rete scolastica e l’abbandono dell’incarico da parte del responsabile del settore Urbanistica
Il consigliere comunale del Pd, Carmine Zocco, critica la maggioranza di centrodestra dopo la decisione della Giunta regionale di bocciare il piano di riordino delle scuole Elementari e Medie del territorio presentato dal Comune. La Giunta regionale in accordo con l’Ufficio Scolastico regionale con “motivazioni chiare e inequivocabili” ha respinto il piano. “È stato giudicato intempestivo -spiega Zocco- perché non era ancora trascorso un anno dal precedente riordino che aveva istituito tre istituti comprensivi. Allora ci fu l’accordo di tutti i dirigenti e gli organismi rappresentativi delle scuole, l’ultimo era stato adottato nonostante il parere contrario di due istituti su tre. È stato ritenuto anche nel merito in contrasto con le linee di indirizzo della Giunta regionale e fondato su argomentazioni contraddittorie e incoerenti. Questo esito non ci stupisce, anzi era largamente prevedibile. Avevamo già messo in evidenza che il gioco di ‘bricolage’ con le scuole del nuovo assessore era dannoso e fallimentare perché privo di una visione generale. Spiace che abbia insistito nel creare stress inutile alle famiglie e agli operatori della scuola. Ora speriamo -sottolinea il consigliere d’opposizione- che abbandoni i toni arroganti e saccenti con cui giustificava le sue iniziative e rifletta con pacatezza su come essere utile per i bisogni primari delle scuole”.
Altra questione sul tappeto è l’abbandono del responsabile del settore Urbanistica dall’Ufficio tecnico per motivi strettamente personali. Il consigliere Zocco intende però fare un’analisi delle condizioni in cui versa il settore tecnico comunale, affinché emergano le responsabilità politiche di chi ha favorito questa situazione. “Il tecnico -continua il consigliere- era stato selezionato all’inizio del 2010 con la procedura della mobilità tra Comuni in quanto era già in servizio ad Andrano. In attesa di assumere l’incarico a tempo pieno dal 2011, svolgeva servizio part-time fin dalla primavera scorsa. Una domanda impertinente ma obbligatoria: gli è stato sufficiente questo breve periodo per preferire di non restare o la sua decisione è uno scudo diplomatico per coprire la mancanza di indirizzi politici per la sua azione? Intanto -conclude Zocco- la situazione è preoccupante poiché si ammucchiano pratiche di edilizia privata in attesa di riposte. Un comparto dell’economia semiparalizzato”.
Giovanni Nuzzo