L’ex sindaco e capogruppo consiliare del Pd, Antonio Coppola, critica l’immobilismo dell’attività amministrativa in città
Dopo due mesi torna a riunirsi a Palazzo Gallone il Consiglio per deliberare in merito alla questione sollevata dal gruppo di minoranza sulla Statale 275 e la nuova sede della Guardia di Finanza. Il capogruppo consiliare del Pd, Antonio Coppola, critica l’immobilismo della maggioranza. Anche il leader del Pes, Alfredo De Giuseppe, è sulla stessa lunghezza d’onda. “Ormai da due anni e mezzo -spiega l’ex sindaco Coppola- a Tricase le giornate passano monotone, tutte uguali, sembra che nulla accada. Ogni tanto voci di dissenso da parte di alcuni consiglieri, che spesso rimbombano solo nelle stanze comunali e poi di nuovo silenzio. Eppure qualcosa accade, qualcosa anche di molto serio e grave. Tricase è conosciuta soprattutto per la Vallonea, per il suo bosco. Il bosco va in fiamme, per incuria, per indolenza, per una mentalità sonnolente… Silenzio, nessun urlo, nessuna protesta”.
Il consigliere Coppola elenca poi varie problematiche irrisolte: la riduzione dei Poli scolastici, la scomparsa della scuola media di Lucugnano, la statale 275 che, se si farà, taglierà Tricase, la soppressione del centro per la fisioterapia, l’aumento delle tasse sulla spazzatura di quasi il 30%, non si ottengono i finanziamenti pur se richiesti, il rischio di perdere un’opportunità da 6 milioni di euro con i progetti europei, i forti dubbi di illegittimità amministrative denunciate in Consiglio senza alcun risultato, Consigli comunali che non si tengono, commissioni che non si riuniscono, Festival Internazionale del cinema a Casarano, attività produttive in crisi, zona industriale che non si rilancia e che, anzi, viene vessata da ingiustificabili tasse, uffici che non riescono a decollare e che diventano sempre più lenti nelle risposte ai cittadini.
L’elenco del consigliere Coppola continua ancora. “Bandi di concorso per assunzioni discutibili, Agenda 21 che non esiste più, la consulta delle associazioni non si riunisce, le opere pubbliche ferme, il porto che pare abbandonato dopo un bombardamento, il lungomare in continuo disfacimento per incuria o mareggiate, le strade percorsi minati, le scuole senza i minimi interventi per la sicurezza”. Sferra infine un duro attacco ai cittadini, associazioni locali e addetti alla vigilanza per “l’incomprensibile silenzio”, augurandosi di uscire dal pantano prima che sia troppo tardi.
Giovanni Nuzzo