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Gianfreda: “Gli ospedali di Scorrano e Poggiardo diventino una cosa sola”

Il consigliere regionale dell’Idv attacca la proposta del direttore sanitario dell’Asl Lecce presentata alla Regione Puglia e sottolinea l’importanza dell’ospedale di Poggiardo
 
Il Presidente della IV Commissione Regionale Aurelio Gianfreda (nella foto) torna a parlare in merito alla riforma sanitaria regionale e in particolare sulla vicenda dell’ospedale cittadino, prendendo in causa il direttore sanitario dell’Asl di Lecce, Franco Sanapo: ”Per quanto lo ritenga molto esperto, la sua proposta presentata alla Giunta regionale è, secondo me, fallimentare, soprattutto per l’area adriatica. Chiudere i presidi di Gagliano, Maglie e Poggiardo e lasciare aperto solo Scorrano, significa mandare in tilt quest’ultimo e privilegiare la struttura di Tricase che, in quanto privata, può attrezzarsi per affrontare l’emergenza meglio di Scorrano. Si tenga presente che il piano approvato nel 2009 prevedeva la chiusura degli ospedali di Poggiardo, Maglie e Scorrano per la realizzazione di un unico presidio di 450 posti letto. È dunque sbagliata questa previsione o è logica cieca quella di prevedere che, invece di questo unico ospedale, venga sostituito l’attuale struttura di Scorrano che nel piano di Sanapo viene potenziato a 200 posti letto? A questa domanda prego che i responsabili diano una risposta chiara e soprattutto immediata”. 
Gianfreda passa poi ad una strenua difesa dell’ospedale “Pispico” di Poggiardo: “A differenza delle altre realtà, il nostro presidio è l’unico in provincia ad avere un bilancio in attivo di circa 300mila euro e senza bisogno del ripiano. Anche Casarano è in attivo, ma grazie solo ad un ripiano di quasi 10 milioni di euro. Inoltre, il ‘Pispico’ ha la più bassa percentuale d’incidenza del personale (il 44,90%); questo significa che con meno personale, si raggiunge il massimo profitto. Non solo: nel raggio di 5 chilometri, il nostro ospedale serve il maggior numero di comuni. Questi dati dimostrano come non sia comprensibile la chiusura di questa struttura. Si tenga infine presente che già nel 2002 il presidio di Poggiardo venne penalizzato dal piano Fitto, quando venne nominato Scorrano come ospedale di riferimento, nonostante il ‘Pispico’ presentasse il maggior numero di richieste di ricoveri”. 
Non si fermano qui le ragioni del consigliere regionale: “Sono stati spesi 5,5milioni di euro per dei lavori che questo venerdì verranno consegnati alla ditta vincitrice dell’appalto per rifare infissi, facciate, infissi con vetri termici, condizionamento dei corridoi e la sistemazione delle sale di degenza secondo i criteri di accreditamento. Ci sono inoltre due nuove sale operatorie, sono stati messi a norma gli impianti e la farmacia, è stato ampliato il reparto di analisi per ricavare una sala d’aspetto, si sta adeguando il reparto di dialisi ed è in progettazione la ristrutturazione del punto di primo intervento. Chi spiegherà alla Corte dei Conti questo sperpero di denaro per una struttura destinata a chiudere? Vista l’impossibilità di Scorrano di reggere l’enorme richiesta di ospedalizzazione che si presenta e visto le caratteristiche di eccellenza del ‘Pispico’, come per i reparti di Medicina e Gastroenterologia, noi dell’Idv chiediamo che questi due presidi si uniscano per formare una unica struttura ospedaliera. Così sarà possibile salvaguardare un ospedale i cui meriti sono da ricercarsi in coloro da sempre hanno profuso impegno e sacrificio, dal primario al portantino”. 
 
Alessandro Chizzini