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13: numero fortunato a Palazzo Carafa

Nonostante le critiche dell’opposizione che minaccia il ricorso al Tar, il sindaco va avanti e prepara la sua nuova squadra di governo, tra new entry e conferme sicure
 
In una mano la Giunta, da presentare nelle prossime ore, nell’altra uno scudo per difendersi dagli attacchi politici. Sono ore difficili per il sindaco di Lecce Paolo Perrone che, in attesa di ufficializzare la nuova squadra di governo, è accerchiato da avversari vecchi e nuovi. Da una parte c’è il Pd che boccia la giunta a 14 (più numerosa di Roma con 12 assessori e Firenze), sovradimensionata secondo il segretario provinciale Salvatore Capone,  il capo dell’opposizione Antonio Rotundo e i consiglieri Pd, e annuncia il ricorso al Tar. Il mandato è già nelle mani dello studio legale Pellegrino. Per l’esattezza nelle mani di Gianluigi Pellegrino, indicato da molti come uno dei possibili avversari di Perrone alle prossime comunali (e chissà che il duello tra i due non inizi proprio in aula). Dall’altra parte Woitek Pankiewitz che, alzando la voce rispetto ai restanti consiglieri scontenti, parla di immoralità del primo cittadino, e nelle prossime ore di far pervenire nelle mani di Berlusconi un dossier sul caso Lecce. Un favore che il consigliere chiederebbe nientemeno che al vice presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, messaggio dunque rivolto al ministro Fitto. 
Dalla squadra di Perrone però confermano: il sindaco va avanti e la squadra è infatti pronta, anche con l’accordo finalmente trovato sugli assessorati, Urbanistica in primis. Dopo una lunga trattativa l’ex Io Sud Severo Martini è infatti riuscito a spuntarla sull’ex azzurro Gaetano Messuti che prenderà i Lavori Pubblici. Gli ultimi ritocchi all’esecutivo cittadino hanno infatti riguardato esclusivamente le deleghe che, con il rimpasto, hanno visto un giro di poltrone generale. Tolte alcune delle caselle che per esplicita richiesta dei titolari resteranno tali e quali, leggi Gianni Garrisi all’Ambiente, Giuseppe Ripa al Traffico e Mobilità, Alfredo Pagliaro alla Sanità, il resto è passibile di cambiamento. Ai Servizi sociali, ad esempio, Fulvio Lecciso cede il posto a Roberto Martella, prendendo invece la pubblica istruzione. Per Nunzia Brandi sono già pronte le Pari Opportunità, ma potrebbe spuntare anche qualcos’altro. Giordano, Greco e Inguscio potrebbero vedere tra di loro qualche ritocco. Ma l’altro cambio della guardia considerevole riguarda Attilio Monosi. L’assessore potrebbe prendere il Bilancio, lasciando l’annona a Luigi Coclite. New entry in arrivo da La Città e dato anche in corsa per la Cultura. Una delega che il sindaco potrebbe invece decidere di tenere per sé come la Programmazione e i Fondi comunitari. Oppure che potrebbe accorpare al pacchetto di Massimo Alfarano, assessore allo Sport, al Marketing territoriale e al Turismo.
L’ingresso in giunta di Nunzia Brandi sblocca il primo dei non eletti Francesco Cannone, quello di Messuti lascia entrare in consiglio Antonio Pellegrino. L’ex coordinatore cittadino di Forza Italia che libera così anche la casella della segreteria Pdl del capoluogo. Ruolo che spetterebbe proprio all’assessore uscente Roberto Marti, confermando la leadership del consigliere regionale nel Pdl salentino. Al posto di Martini non entra nessuno perché l’ex assessore tornerà in Giunta da tecnico. Al posto di Coclite invece rientra in consiglio Corrado De Rinaldis, mentre Signore andrà a fare il capogruppo. I malumori però restano: nell’ultimo Consiglio l’ex forzista Liaci sedeva tra i banchi dell’opposizione, fianco a fianco con la socialista Paola Spoti. Solo una coincidenza? 
 
Alessandra Lupo