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Olanda contro Spagna: una finale “tutta europea”

Le due squadre si contenderanno la vittoria del Mondiale sudafricano. Nessuna delle due ha mai vinto la coppa 
 
Le belle semifinali a cui si è assistito hanno partorito una finale sorprendente e, allo stesso tempo, confacente a quanto visto in campo nell’ultimo mese. Difatti, Germania, Olanda e Spagna hanno sicuramente prodotto il miglior calcio. Gli “orange” si sono resi autori di un campionato stupefacente vincendo tutte le gare sin qui disputate. Il vero capolavoro è stata la prestazione fornita contro il pretenzioso Brasile di Carlos Dunga. Pur essendo passati in svantaggio, Sneijder e compagni hanno trovato inaspettate energie che hanno consentito di ribaltare il risultato per la disperazione dei verdeoro. La semifinale contro il coriaceo Uruguay è stata avvincente sino all’ultimo. Passata in vantaggio con capitan Van Bronckhorst, l’Olanda si è presto fatta raggiungere per via di un fendente di Forlan che ha beffato l’insicuro Stekelenburg. Nella ripresa, dopo una fase di studio, Sneijder ha ripristinato le distanze con un destro, invero, non irresistibile. Robben, invece, ha addirittura triplicato di testa dopo una torsione da applausi. 
A quel punto la sfida sembrava chiusa, ma un gol dell’uruguagio Pereira ha rimesso tutto in discussione, ma il tempo rimasto era troppo esiguo per poter covare ambizioni di pareggio. Il commissario tecnico Van Marwijk, ha costruito una squadra affidandosi al moderno 4-2-3-1. Pur non vantando difensori di eccellente levatura, la squadra soffre ben poco le sortite avversarie. Il tutto è probabilmente dovuto ad un’organizzazione tattica ch fa sì che anche gli attaccanti partecipino attivamente alla fase difensiva. Sono, però, i vari Sneijder e Robben a marcare la differenza. I due offrono un contributo di gol e fantasia quasi imbarazzante, costringendo gli avversari più diretti a rimanere bassi senza effettuare sortite offensive. 
Nella seconda semifinale la Spagna di Xavi ed Iniesta ha detronizzato la pur volenterosa Germania. Gli iberici hanno dominato a lungo gli avversari, e il risultato finale poteva essere molto più largo. La Germania, disposta con un inusuale 4-4-2, è riuscita davvero poche volte ad impensierire Casillas. Ma ai tedeschi va un grosso plauso per aver disputato un Mondiale quasi perfetto, senza annoverare tra le proprie fila alcun fuoriclasse. Le “furie rosse” hanno disputato un primo tempo accorto, mantenendo sempre il dominio del gioco e andando vicine alla segnatura in un paio di occasioni. La seconda porzione di gara è stato un vero e proprio martirio per i teutonici. Alonso e Xavi hanno preso in mano le redini del match, che ha visto i ragazzi di Del Bosque bombardare la porta del giovane Neuer nel primo quarto d’ora. Lo stupendo e strameritato gol di Carles Puyol (nella foto) ha fatto impazzire di gioia un’intera nazione. A quel punto, la Germania ha spinto sull’acceleratore, ma è stata ancora la Spagna ad andare vicinissima al raddoppio, con l’egoista Pedro (poi sostituito), e con il redivivo Fernando Torres. In attesa della finalissima, rimarrà negli la gioia degli spagnoli, a cui faceva da contraltare la delusione dei ragazzi di Low, stavolta incapaci di sovvertire il pronostico.
 
Francesco Covella