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Lecce, tanti problemi che aspettano soluzioni

Dal mercato ai nuovi regolamenti della Lega Calcio, la società di via Templari appare in difficoltà nel conseguire gli obiettivi prefissati 
 
Le ultime due settimane hanno fatto registrare diverse novità. In primo piano c’è sicuramente la nomina a presidente di Pier Andrea Semeraro. Il giovane imprenditore leccese succede al padre Giovanni, il quale, apparso provato nelle sue ultime apparizioni, rimarrà comunque il “patron” del sodalizio. Non vi saranno novità di carattere sostanziale: la linea dell’autofinanziamento appare giustamente intoccabile, vista la congiuntura economica sfavorevole. Dal nuovo presidente, i tifosi si attendono un rapporto più stretto rispetto al recente passato, ma c’è da giurare che Semeraro junior saprà tirare dritto seguendo il credo suo e della famiglia che, da molti anni, assicura loro una assidua frequentazione della massima serie. 
Sulla scrivania del presidente ci sono da sbrogliare alcune situazioni parecchio intricate, che non fanno dormire sonni tranquilli alla dirigenza giallorossa. Nell’ultima riunione in Lega Calcio sono stati introdotti dei criteri di mutualità che certamente penalizzano le neopromosse. Il vicepresidente, Mario Moroni, ha spiegato quali sono i punti su cui si è fortemente in disaccordo: “Nel nuovo statuto-regolamento della Lega di serie A, votato dai presidenti della massima serie quando ancora noi militavamo in quella cadetta, c’è un punto che riteniamo sia penalizzante per le neo promosse. In pratica -continua il dirigente- le squadre che lasciano la cadetteria per accedere alla serie A, subiscono un prelievo forzato di 5 milioni di euro dal proprio conto gestionale: 2,5 milioni sono a favore della serie B,  mentre l’altra metà va a finire in favore nelle casse delle squadre che partecipano all’Europa League. Ai colleghi dirigenti presenti all’assemblea, abbiamo chiesto a gran voce di ridiscutere questo punto che, torno a ripetere, è davvero penalizzante, oltreché ingiusto per le tre società neopromosse”. 
Intanto il mercato in entrata langue: dopo l’ufficializzazione dell’acquisto di Ruben Olivera, non si riesce a centrare gli obiettivi principali. Ad ora il Lecce giocherebbe con una formazione addirittura inferiore, sulla carta, a quella che ha saputo regalare l’ennesima promozione. Il tecnico Gigi De Canio non dorme sonni tranquilli. Il suo progetto di squadra stenta a decollare, a cominciare dal reparto arretrato. Qui il problema principale riguarda l’affidabilità dei centrali. De Canio vorrebbe quantomeno un uomo di esperienza da affiancare al pugnace Ferrario. Ciò posto, anche l’algerino Mesbah non convince appieno come esterno di difesa, mentre a destra si va verso la conferma di Angelo. In merito alla zona mediana del campo, invece, c’è da registrare il tanto agognato rinnovo del contratto di capitan Giacomazzi. Non solo, Giuseppe Vives giura amore eterno ai colori sociali e si dice estremamente felice di rimanere nel Salento. L’attraente proposta mossagli dal Torino del nuovo tecnico Lerda l’ha lusingato, ma evidentemente i sentimenti hanno prevalso sui danari. Perdute le speranze di trattenere Marilungo almeno per un’altra stagione, in attacco non si comprende al meglio quali siano le strategie. Mattia Destro non arriverà e molto probabilmente il reparto avanzato dovrà poggiarsi su due incognite: la condizione psicofisica di Olivera, ed il rendimento di Corvia in un massimo campionato che promette di essere tra i più ostici degli ultimi anni. Per quanto concerne lo staff che affiancherà coach De Canio, fa piacere constatare il ritorno di Roberto Rizzo come vice allenatore, e di Fabrizio Lorieri come preparatore dei portieri. Insomma, novità gradite soprattutto alla tifoseria organizzata, la quale resta, però,  in agitazione essendo in totale disaccordo sulla sottoscrizione della”Tessera del Tifoso”.
 
Francesco Covella