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L’ufficio postale sotto accusa

Il sindaco della città denuncia i disagi nella consegna a domicilio della posta. Il direttore del centro di recapito: “È tutta colpa della toponomastica non aggiornata”
 
Non si tratta di disservizi postali da addebitare agli sportelli aperti al pubblico, ma i disagi si avvertono nella consegna della corrispondenza postale a domicilio. Il sindaco Antonio Musarò, recependo le istanze e le lamentele dei cittadini residenti soprattutto nelle frazioni di Lucugnano, Depressa, Tricase porto e nei rioni di Caprarica, Tutino e Sant’Eufemia, segnala le difficoltà. “Voglio denunciare il grave stato di disagio -spiega il primo cittadino- che si registra nella città di Tricase nel recapito della posta. Da molti mesi, infatti, si protrae questo ingiustificato disservizio, che riguarda anche le frazioni, poiché la posta non viene recapitata a casa dei cittadini, ma bisogna recarsi direttamente presso l’ufficio postale. Ormai questa situazione è diventata intollerabile. È evidente -continua il sindaco verso la direzione delle Poste del sud Salento- che la mancata consegna di cartelle esattoriali, bollette e documenti di un certo rilievo comporti anche un notevole danno economico per i cittadini, che si vedono addebitare il costo degli interessi dovuti al mancato o ritardato pagamento”.
Pronta la replica del direttore del Centro primario di distribuzione dell’ufficio postale di Tricase, Fabrizio Morello, che difende l’operato dei portalettere e punta il dito sul mancato aggiornamento della toponomastica nelle zone di recente espansione urbanistica. “Per le caratteristiche del territorio, non solo di Tricase -evidenzia il direttore Morello- il recapito risulta difficoltoso e in molti casi impossibile proprio per assenza totale di toponomastica o per incongruenza di numeri civici. Il portalettere in armonia del decreto ministeriale ha l’obbligo di consegnare la corrispondenza al giusto destinatario e senza il rischio di violare la privacy. Molto spesso -conclude il direttore- pur di non rinviare al mittente o inviare al macero la corrispondenza  non recapitabile per assenza dei presupposti minimi, trattiene bollette o altre lettere importanti in  attesa di conoscere, attraverso richieste possibili, informazioni utili che gli consentono di raggiungere con  certezza un cittadino o una abitazione contraddistinta da indirizzo generico”.
 
Giovanni Nuzzo