Sono stati effettuati con successo i primi collaudi del nuovo impianto di biostabilizzazione di Poggiardo. Il sindaco Astore: “Nessun cattivo odore, è stupefacente”
Dopo due anni di polemiche e proroghe il nuovo biostabilizzatore è finalmente pronto ad entrare in funzione. Lo scorso 19 aprile è stato infatti collaudato il nuovo impianto che dovrà gestire i rifiuti indifferenziati dei 46 comuni dell’Ato Lecce/2. Il nuovo impianto, realizzato dalla Cogeam e gestito dalla “Progetto Ambiente Bacino Lecce/2 Srl”, è composto da un edificio tecnico-amministrativo e da alcuni capannoni contenenti 17 biotunnel di ultima generazione, per un importo totale di quasi 17 milioni di euro.
I collaudi sono stati effettuati alla presenza di numerose personalità interessate: insieme al sindaco Silvio Astore hanno assistito e verificato i primi risultati il direttore dei lavori Carmine Carella, il dirigente dell’Ufficio Ambiente della Provincia di Lecce Dario Corsini e i tecnici Giuseppe Corti, Francesco Pirri, Antonio Carrieri, Raffaele Zappatore del Comune di Poggiardo, Antonio D’Angela in rappresentanza dell’Arpa e Sante Ragone addetto alle funzioni chimico-fisiche. In attesa dei pareri dell’Arpa e della “Progress srl” di Roma, le quali verificheranno l’effettivo Indice Respirometrico Dinamico di questi primi campioni, e del definitivo verdetto della Commissione di Collaudo, il sindaco Astore si esprime finalmente in termini assolutamente soddisfacenti: “Davvero stupefacente come i rifiuti si siano presentati assolutamente inodori dopo i primi collaudi e se il nuovo ciclo manterrà queste caratteristiche, posso rassicurare i miei concittadini sulla scomparsa dei disagi che abbiamo sofferto in questi ultimi anni, soprattutto in estate. Prossimamente poi comunicherò alle ditte interessate al trasporto dei rifiuti, ai sindaci dei comuni dell’Ato Le/2, nonché alla Prefettura e alle presidenze di Provincia e Regione, la necessità di utilizzare solo autocompattatori a norma per scongiurare l’eventuale rischio di perdita di percolato per le strade sulle quale sorge il nuovo impianto. I mezzi inadeguati non verranno accettati. Auspico infine che la nuova gestione possa assumere anche tutto il personale che ha operato in questi anni presso l’impianto della Sud Gas, sfruttando così l’esperienza da questi acquisita”.
Il nuovo impianto di biostabilizzazione dovrebbe entrare in funzione a pieno regime entro la metà di maggio e metterà in moto un ciclo di lavorazione piuttosto complesso. La prima fase prevede la triturazione del rifiuto indifferenziato raccolto nei vari comuni; successivamente il materiale verrà conservato per 20 giorni all’interno di “biocelle” affinché possa essere biostabilizzato e per eliminare umidità e cattivi odori. Terminato questo periodo, la parte secca del materiale, il cosiddetto “sopravaglio”, verrà trasportata presso l’impianto di Cavallino perché possa essere trasformato in Cdr, mentre la frazione umida (“sottovaglio”) sarà trasferita presso la discarica di Corigliano d’Otranto, in attesa che questa risolva i suoi problemi legati al timore di inquinamento da percolato della falda; al momento i riferimenti sono le discariche di servizio-soccorso di Ugento e Brindisi. Il ciclo si concluderà poi con la “vagliatura”, attraverso un vaglio rotante dotato di alta efficienza e basse vibrazioni.
Alessandro Chizzini