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Intimidazioni poco serie

Il ritrovamento di un volantino minaccioso contro la famiglia Fitto ha scosso l’ambiente cittadino a pochi giorni dal rinnovo del consiglio comunale. Gli investigatori propensi a puntare sulla pista del mitomane

 

Passati i clamori della campagna elettorale in molti pensavano di ritrovare un clima cittadino più tranquillo, improntato all’analisi del voto e al rilancio dell’azione politica. La scoperta di un volantino delle “Brigate Rosse Sud”, sigla che fa capolino per la prima volta nella costellazione delle rivendicazioni terroristiche, ha invece creato turbamento negli ambienti politici locali: oggetto dell’atto intimidatorio, la famiglia Fitto e in particolare il sindaco Antonio e il ministro Raffaele invitati a farsi da parte per evitare guai peggiori. Un documento riproporrebbe l’incubo degli “anni di piombo” se le modalità del ritrovamento e della compilazione non avessero insospettito gli inquirenti.
Un telefonata anonima già lunedì 12 aprile avvertiva la caserma dei Finanzieri della presenza di una lettera di minacce in Piazza Capece. Giunti sul luogo i militari avrebbero scoperto il volantino in uno dei cestini della villetta: interamente scritto a mano, con un disegno della stella a cinque punte molto approssimativo, rivelerebbe un livello culturale assai basso e poco in linea con gli accurati documenti redatti dagli ideologi delle Brigate Rosse. Per questo le indagini si sarebbero già indirizzate sulla strada del mitomane: ci sarebbe un sospettato del luogo, di 49 anni, a casa del quale sarebbero stati rinvenuti materiali corrispondenti con il ritrovamento in Piazza Capece. Quanto accaduto si innesta sulla scia degli atti di inciviltà e intimidazione che negli ultimi mesi hanno colpito esponenti politici diversi: in ordine di tempo dal segretario politico Sergio Blasi a cui, durante la campagna elettorale, era stato recapitato un foglietto di minacce e insulti, il manifesto del Pd bruciato presso la sede elettorale del candidato sindaco Raffaele Cesari, il tentativo di effrazione della segreteria politica del ministro Raffaele Fitto.  
Non è mancata intanto la solidarietà da parte di vari esponenti politici. Parole di Condanna sono arrivate infatti dal presidente della Provincia, Antonio Gabellone che ha espresso “la massima vicinanza e solidarietà al Ministro delle Regioni Raffaele Fitto ed al Sindaco di Maglie Antonio Fitto, fatti oggetto in queste ore di inqualificabili atti di intimidazione e minaccia politica, che testimoniano come il clima di scontro tipico delle tornate elettorali, a volte anche sopra le righe, non sia rientrato in questa fase in cui amministrare nell’interesse dei salentini e dei magliesi nel caso di specie dovrebbe essere una prerogativa di ogni ambiente politico, anche dei più oltranzisti”.
Anche il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, interviene sottolineando che “anche qualora si tratti dell’opera isolata di qualche stupido, non va sottovalutata la condizione di forte incertezza in cui la politica italiana viaggia da qualche tempo ed i possibili risvolti negativi di inciviltà e di violenza.  Invito vivamente il ministro Fitto a non farsi condizionare da questo volantino e continui con fermezza ed entusiasmo il suo lavoro a servizio del paese”. Altri attestati sono giunti anche dall’onorevole Adriana Poli Bortone, dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e persino dal presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo.