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Palazzo Carafa, i legali rivendicano compensi da capogiro

Altra tegola per le casse comunali: le avvocatesse dell’Ufficio legale del Comune rivendicano compensi per un milione e 280mila euro 

 

Sino al 2003 è filato tutto liscio come l’olio, poi nel 2004 son cominciati i dolori. La questione è ormai nota: le avvocatesse dell’ufficio legale di Lecce hanno dato mandato a Mariangela Centonze, avvocatessa di Diritto del lavoro, per avere ragione delle somme vantate verso il Comune di Lecce. Elisabetta Ciulla, Eugenia Novembre, Laura Astuto e Anna De Giorgi, sono dipendenti comunali che hanno maturato un credito di tutto rispetto: un milione e 280mila euro. Ovviamente non si tratta di stipendi arretrati, ma di premialità sull’attività legale svolta e sulle sentenze favorevoli. 

Le quattro avvocatesse sono ricorse alle vie legali dopo aver più volte tentato di comporre pacificamente la controversia. All’azione legale non si è unita la dirigente Maria Luisa De Salvo che, interpellata una decina di giorni addietro, aveva affermato di non essere a conoscenza della questione. Il 19 aprile c’è stato un primo tentativo di conciliazione presso la Direzione del Lavoro e una seconda udienza è stata fissata per il 19 maggio. Il Comune al momento si è trincerato dietro la necessità di verificare la congruità delle somme vantate dal pool dell’Ufficio legale leccese, ma “intanto la cifra di un milione e 280mila euro è lorda -precisa l’avvocatessa Centonze- e le mie assistite richiedono la parte a loro spettante, che è pari all’80% dell’intero importo. Il Comune, ovviamente, ha facoltà di fare tutte le verifiche del caso, ma poteva farle anche prima. In ogni caso ha riconosciuto che vi è una posizione di credito delle mie assistite. Queste somme sono dovute, stabilite dal Contratto Nazionale di Lavoro e ratificate dal Regolamento comunale dell’Avvocatura del giugno 2000 a cui è seguita, il 14 dicembre 2004, l’interpretazione autentica dell’art. 3, lettera b del regolamento”. 
Nell’Elenco speciale dell’Albo forense leccese risultano iscritti 56 avvocati. La determinazione della retribuzione e delle indennità spettanti agli avvocati dipendenti da enti pubblici riguarda, lo stipendio tabellare e gli incentivi (onorari per sentenze favorevoli e indennità di risultato) previsti dai contratti di lavoro. Alcune amministrazioni riconoscono anche il pagamento di compensi per attività extragiudiziale (transazioni, conciliazioni), sentenze parzialmente favorevoli, ordinanze giudiziali che non configurano la fattispecie di sentenza e quindi di decisione passata in giudicato. Nel corso del 2004 il comune di Lecce ha versato degli acconti esigui per poi interrompere del tutto i pagamenti. C’è da dire che su questa somma non ci sono computate le eventuali premialità della dirigente. Essendo somme non a bilancio, ed essendoci anche una certa ritrosia ad affrontare la questione, non è chiaro se e quanto debba ricevere la dirigente, l’avvocatessa Maria Luisa Astuto. Certamente si tratta di un’altra tegola per le casse comunali che certo non sono particolarmente floride. Intanto il credito sin qui richiesto è relativo al 31 dicembre 2009 e nel frattempo matura quello del 2010. Un problema che a breve investirà anche l’amministrazione Gabellone, perché anche in Provincia l’Ufficio legale vanta un credito che si aggira attualmente intorno ai 100mila euro. 
 
Maddalena Mongiò