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Bambini senza integrazione

Sospeso il servizio d’integrazione scolastica: la Cgil si interroga e chiede lumi al commissario straordinario di Galatina, Alberto Capuano.
 
Niente più servizio di integrazione scolastica nell’Ambito di Zona di Galatina. Per ora, almeno. Ma la provvisorietà e l’incertezza di questo stato sono ancor più allarmanti di un definitivo annullamento, secondo alcuni sindacati di categoria, dato che pare che la sospensione venga all’improvviso, da una decisione del commissario straordinario di Galatina, comune capofila dell’Ambito. L’Ambito Zonale di Galatina comprende anche i comuni di Aradeo, Cutrofiano, Neviano, Sogliano e Soleto, per cui esiste un consistente bacino d’utenza che viene privato del servizio. Di questo bacino fanno parte sì quaranta ragazzi, ma anche dieci operatrici, che si stanno ritrovando senza lavoro in un periodo come questo di grave crisi economica. Il servizio in questione serve non solo al recupero delle gravissime deficienze didattiche e cognitive, ma anche all’interazione con le famiglie, per superare difficoltà affettive di relazione. La Cgil di Lecce ha chiesto la convocazione di un incontro urgente per un approfondimento della questione e per cercare soluzioni che riattivino il servizio, garantendo agli utenti la continuità didattica di recupero e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
“La Cgil -scrive la segretaria confederale Antonella Cazzato– esprime il suo più vivo disappunto per la sospensione del servizio di integrazione scolastica nei sei comuni dell’Ambito di Zona di Galatina. La Cgil ritiene che non si possa a cuor leggero sopprimere un servizio, previsto dalla programmazione di Ambito, destinato alle fasce più fragili e svantaggiate della popolazione scolastica, in contrasto con la volontà della Giunta regionale della Puglia di non interrompere nessun servizio previsto dagli Ambiti. Così come è assurdo che, in un momento di grave crisi economica e occupazionale, vengano soppressi dei posti di lavoro”. Ora la palla ripassa al commissario straordinario e al prefetto di Lecce Mario Tafaro, cui è stata inviata la stessa lettera per conoscenza.