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Emergenza rifiuti: il Tar chiude la discarica di Cavallino

Con una sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio, la discarica di Cavallino non potrà più accogliere i rifiuti provenienti dall’impianto di Poggiardo. Il sindaco Astore: “Da anni viene confermato il suo malfunzionamento”
 
Lo scorso 21 febbraio, il Tar del Lazio ha stabilito che lo smaltimento degli scarti biostabilizzati del trattamento dei rifiuti urbani dell’Ato Le/2 non potrà più avvenire nella discarica di Cavallino; è stato così accolto il ricorso del comune contro l’ordinanza di Vendola del settembre 2009, che ordinava il blocco dello smaltimento degli scarti biostabilizzati prodotti dall’impianto Sud Gas di Poggiardo e della discarica di Conversano, e di avviare gli stessi presso la discarica di servizio di Cavallino. Il sindaco di Poggiardo Silvio Astore (nella foto) non è nuovo ad affrontare queste problematiche: “Sono anni che dico che l’impianto di biostabilizzazione di Poggiardo non funziona regolarmente, come del resto anche i giudici; il Tar di Lecce con la sentenza del novembre 2008, il Consiglio di Stato con sentenza del gennaio 2009 ed ora il Tar del Lazio, il quale ha stabilito l’inadeguatezza del rifiuto stabilizzato nell’impianto di Poggiardo, perché non è regolare l’indice respirometrico utile; il rifiuto è cioè umido e non idoneo ad essere trasformato in cdr nell’impianto di Cavallino. Se l’impianto di Nardò fosse rimasto aperto, avendo ancora ampie volumetrie disponibili, fino all’entrata a regime degli impianti previsti, avrebbe certamente evitato la sequela di problematiche che ne sono scaturite con l’impennata dei costi e i disagi a carico dei cittadini”. Infine, una stoccata al centrosinistra: “Alla luce di quanto accaduto risultano assurdi i trionfalismi pronunciati sulla presunta fine dell’emergenza rifiuti dal Commissario per l’emergenza rifiuti Vendola e dall’Assessore all’Ambiente regionale Losappio. Così come ridicole sembrano le difese all’operato regionale da parte del centrosinistra, fino a ieri intento a mettere fuori gioco Vendola. Di certo c’è che l’emergenza purtroppo non è mai finita e i costi per lo smaltimento dei rifiuti sono lievitati negli ultimi tre anni con un incremento complessivo di 34 milioni di euro”. Il nuovo impianto sarà disponibile il 16 marzo, ma ora è evidente l’estrema necessità di individuare un sito temporaneo (forse Ugento)  idoneo ad arrestare questa emergenza. 
          (A. C.)