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La Lucerna

“Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché piangerete”.

Prima di entrare nella Quaresima, con l’austero rito delle Ceneri, questa domenica è piena di beatitudini ma anche piena di guai, posti in forma ‘disgiuntiva’. È il Maestro che parla alla folla, rassicurando quelli che sono poveri, hanno fame e piangono, mentre crea disagio a quanti sono ricchi, sazi e ridono. Seguire Gesù non è un tranquillante per l’eternità! Chi vive situazioni di povertà, fame e sofferenza sappia che c’è un risvolto positivo non dopo questa vita terrena ma già qui e ora, perché ricchezza, sazietà e allegria anch’esse non sono eterne. Anzi, con la crisi che attraversiamo, gli imprevisti sono dietro l’angolo! Questo Vangelo coincide con i giorni del Carnevale e le agenzie del divertimento si preoccupano di darci baldoria e chiasso a sazietà. Al riguardo mi impressionano i paesi del Terzo Mondo come l’America Latina, che prolungano questa festa per un mese intero, dimenticando i contesti di povertà e miseria che sono permanenti. Il 14 febbraio è la festa dei SS. Cirillo e Metodio, patroni d’Europa perché autori della lingua slava (scritta con caratteri cirillici) che interessa tutti i paesi dell’Est Europa: la cultura e la fede hanno tenuto insieme per secoli i paesi del blocco sovietico, motivo per cui Giovanni Paolo II ha associato questi monaci greci (originari di Salonicco) al patriarca San Benedetto, perché l’antico continente europeo continui a respirare con due polmoni, uno d’Oriente e l’altro d’Occidente.
Non voglio tacere la festa di San Valentino, patrono degli innamorati. Voglia questo santo, vescovo di Terni e martire, garantire a quanti iniziano un percorso di intesa amorosa non solo la partecipazione ai corsi prematrimoniali, resi obbligatori per il sacramento cristiano! Ma non c’è percorso che tenga di fronte alla sincerità e trasparenza della coppia che non subisce l’usura del tempo. Il Vangelo di Luca si apre con Elisabetta, cugina della Vergine Maria, che, accogliendola sulla porta di casa, la saluta dicendo: ”Beata te che hai creduto alla parola del Signore”. Auguro a tutti i fidanzati di potersi dire beati se alla parola del Signore aggiungono l’essere uomini e donne di parola.

Frate Roberto Francavilla