Continua la fase di stallo politico che perdura da tre mesi col sindaco Antonio Musarò che, azzerando la Giunta in carica da quindici mesi, fa scoppiare la bagarre. L’opposizione: “Tricase è senza guida e allo sbando”.
Tutto in alto mare. La crisi politico-amministrativa che attanaglia Palazzo Gallone non sembra trovare una via d’uscita. La prova del nove si svolgerà martedì prossimo, quando si terrà il Consiglio comunale convocato dalla presidente Tina Ciardo per deliberare vari punti all’ordine del giorno. L’attesa è tanta, dopo che la precedente assise consiliare della scorsa settimana è andata a vuoto per la mancata presenza della maggioranza di centrodestra in aula. La tensione è salita quando il primo cittadino ha reso noto il nuovo esecutivo, riconfermando gli assessori Giuseppe Cazzato, Nunzio Dell’Abate, Rocco Piceci e Vito Zocco, che, insieme a new entry Bartolo Esposito, Rita Scolozzi e Vincenzo Ruberto, compongono la Giunta. Restano fuori il vice sindaco Claudio Pispero, Ippazio Cazzato e l’assessore ai Servizi sociali Antonio Scarcella.
Dal 1° ottobre scorso, ossia da quando si è scatenata la bufera in seno alla maggioranza, si sono organizzati fiumi di incontri, riunioni, assemblee, prese di posizione dei vertici di partito a livello provinciale e regionale per cercare di uscire dal tunnel imboccato il 23 luglio scorso. Aver sottratto la delega in Giunta all’avvocato Ippazio Cazzato, esponente di spicco di Azzurro Popolare, e aver lasciato fuori un intero partito, quale l’Udc, rappresentato da tre consiglieri, ha scatenato ancor di più la rabbia di alcuni membri. L’impresa poi è ancor più ardua nel cercare di mettere d’accordo il gruppo del Pdl.
Certo, se nel Consiglio di martedì prossimo la situazione non si normalizzerà e la contestazione non rientrerà da parte dei sette firmatari del documento di luglio scorso, il sindaco sarà costretto a rassegnare le dimissioni con tutte le conseguenze che ne deriveranno per la città. Insomma, un tira e molla che si trascina da luglio scorso senza via d’uscita. Intanto l’opposizione incalza e il Partito Democratico della sezione di Tricase ha tappezzato i muri con numerosi manifesti “Tricase è senza guida e allo sbando”. “Dopo la lunga estate politico-amministrativa, ieri 1 ottobre -si legge-, l’Amministrazione Musarò ha dimostrato ancora una volta la propria insensibilità ed irresponsabilità di fronte ai gravi problemi della città. Nonostante la delicata situazione di emergenza sociale che vede coinvolti gli operai dell’Adelchi in lotta per il lavoro, i consiglieri di maggioranza di centrodestra hanno disertato la seduta del Consiglio comunale solo per uno squallido gioco di potere. La città continua ad essere trascurata e umiliata”.
Tricase certamente sta attraversando un periodo assai buio della sua storia sia per la lunga crisi amministrativa in corso, sia per le manifestazioni di protesta degli operai dell’Adelchi sfociate con l’occupazione del tetto di Palazzo Gallone prima, e davanti ai cancelli dello stabilimento di Lucugnano poi. Una vertenza senza via di sbocco con i responsabili del gruppo dirigenziale che hanno confermato presso la sede dell’amministrazione provinciale di Lecce e di altre istituzioni l’impossibilità di reintegrare gli operai e di riavviare il ciclo di produzione nel Capo di Leuca. Una ribellione popolare che attende due concrete risposte che tardano ad arrivare.
Giovanni Nuzzo