È il grido di protesta di molti commercianti di Maglie, esasperati dalla difficoltà di accesso al credito. Ma tra tutti qualcuno è convinto che “qui le crisi sono un fatto normale”
Voci quasi unanimi tra i commercianti di Maglie sul problema del credito. Molti sono arrabbiati e chiedono all’informazione di denunciare, per “smuovere le acque”, l’assoluta mancanza di sostegno da parte delle banche locali alle piccole imprese commerciali. Altri non fanno una piega, non vedendo novità rispetto agli anni scorsi. Qualcuno ha avuto da ridere con le banche in passato, ma ormai è stufo e preferisce glissare. E ci sono anche quelli critici verso “colleghi” troppo avventati nell’avviare attività improvvisate e che non hanno le credenziali affinché le banche possano fidarsi di loro.
Il quadro, insomma, è quanto mai vario. La titolare di un negozio di calzature in via Roma è fra i primi intervistati e tra le più esasperate: “Le banche? Sganciano i soldi solo agli amici -accusa-. “Devi far parte della loro cerchia, altrimenti ti chiudono la porta in faccia anche quando, come la sottoscritta, sei nel commercio da quarant’anni”. Via Roma è stata una delle più colpite dalla violenta grandinata piovuta su Maglie in un pomeriggio di due anni fa: “Ho chiesto aiuto ad una banca per coprire le spese dei danni subiti. Mi hanno risposto che non era possibile”, è tutto quello che ha da dire un’altra commerciante di scarpe. “Per ottenere un fido o un prestito, non basta il fatto di essere sempre stata regolare nei pagamenti e di avere un curriculum impeccabile”, osserva la titolare di un negozio di mobili della periferia. “Vedrete quanti chiuderanno da qui ad un anno”, avverte.
La recente inchiesta di Belpaese scorso è stata letta, ma quello delle banche non è l’unico tema che scalda i commercianti. In effetti, la categoria si conferma, tanto per cambiare, quella ‘arrabbiata’ per antonomasia e gli sfoghi toccano gli argomenti più vari. Una signora che conduce una libreria in centro rivela di avere una causa pendente per problemi legati ad un credito. Ormai preferisce non rivolgersi alle banche visto che non ci sono le condizioni. “Ma i problemi, a mio avviso, sono altri –aggiunge-. Il sistema economico è frenato da una cattiva gestione della cosa pubblica e non solo. Le disfunzioni -accusa- partono dall’alto e voi del mondo dell’informazione siete complici di questa classe dirigente incapace”.
L’attuale crisi, per alcuni, ha solo accentuato difficoltà già esistenti nel sistema economico locale: “Le crisi vanno e vengono -nota una commerciante di accessori per acquari- e il rapporto con le banche non è mai stato facile”. Non mancano, infine, pareri critici da parte dei commercianti nei confronti della stessa categoria: “Se l’Italia non è stata travolta dalla crisi è dovuto al fatto che le banche non hanno concesso mutui e prestiti a chiunque”, osserva in via Umberto I un nome molto conosciuto nel sud Salento nel commercio di articoli di abbigliamento e di biancheria per la casa. “A mio avviso le attività commerciali sono troppe -continua- e inoltre non capisco il motivo per cui tutti aprono negozi di abbigliamento, lanciandosi in un mercato super saturo. Io ho gli studi di settore: siamo sicuri che tutti questi commercianti, tra ambulanti e a posto fisso, siano in regola? E quanta merce contraffatta c’è in giro? Capisco le banche -conclude- quando non si fidano di commercianti che non hanno i requisiti per condurre un’attività”.
(F. B.)