Un addio sofferto quello di Enzo Russo, tra gli assessori “azzerati” dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che, durante il primo Consiglio del Vendola bis, si è concesso un intervento di ben 30 minuti, ben oltre i tempi consentiti dal regolamento, per fare chiarezza sul suo lavoro
Russo, un’estromissione arrivata come un fulmine a ciel sereno, fino a poche ore prima delle nuove nomine veniva anzi ritenuto un intoccabile della Giunta, proprio in virtù della soddisfazione del presidente. Lei non l’ha certo presa bene…
È inutile negare che la scelta di Nichi Vendola mi abbia colpito profondamente, con la squadra dell’assessorato avevamo realizzato ed avviato progetti che hanno reso il settore agricolo pugliese all’avanguardia e come coordinatore degli assessorati all’agricoltura d’Italia ho avuto molte attestazioni di stima. Non avere la possibilità di terminare il lavoro e anche di coglierne i frutti non mi fa certo piacere.
Durante l’assemblea ha snocciolato risultati importanti in vari settori.
Certo, in un dossier che raccoglie quattro anni di lavoro e in cui a parlare sono solo i fatti. Basti pensare che solo quest’anno abbiamo utilizzato il 111, 02% di quanto stanziato dall’agenzia 2000-2006, che destinava al settore 840 milioni di euro. Invece di stanziare contributi a pioggia, però, che come spesso accade non lasciano segni significativi, abbiamo coinvolto oltre 300 aziende pugliesi sostenendo i loro progetti concreti. Ora mi auguro solo che il lavoro di chi mi subentra sia in continuità.
Chi le subentra è Dario Stefàno. Un ex compagno di partito, ora vicino all’Udc e considerato il simbolo dell’allargamento della maggioranza regionale al terzo polo.
Si, una scelta che mi ha colto molto di sorpresa e che mi ha lasciato molta amarezza, anche per la sua modalità non chiara. Quando Vendola mi chiese di fare un piccolo sacrificio, rinunciando al mio assessorato, prospettò l’ingresso in Giunta della brindisina Rosa Stanisci, parlamentare per tre legislature e già membro della Commissione Camerale Agricoltura. Con questo curriculum, ma anche perché donna, non avrei avuto nulla da obiettare a farle posto. Invece, così non è stato e all’ultimo momento è stato scelto Dario Stefàno. Al di là delle valutazioni politiche sulle modalità del suo abbandono del Pd, ricordo che era presidente provinciale e prima ancora di dimettersi aveva già cambiato partito, la sua formazione resta da industriale e non ha certo l’esperienza che serve nel settore agricolo.
Cos’altro sarà ricordato di Enzo Russo assessore alle risorse agricole?
Senz’altro il lavoro fatto per strappare al precariato gli oltre 400 lavoratori forestali stagionali. All’inizio i loro giorni di attività erano solo 41 l’anno e capirete bene che sopravvivere con così pochi giorni di lavoro non è facile; noi abbiamo gradualmente aumentato il periodo in cui vengono occupati, fino ad arrivare a 180 giorni l’anno. Questo è un risultato di cui vado fiero. Poi c’è stato il ristoro di 2 milioni di euro per i pescatori che nel periodo della mucillagine non potevano più mandare avanti l’attività.
Un altro successo che ricorderà?
Il lavoro per i cacciatori: il Piano Faunistico Regionale che ho ereditato non era aggiornato e noi, dopo un lavoro attento di ascolto e concertazione anche con le associazioni degli ambientalisti, abbiamo messo gli oltre 30mila cacciatori pugliesi nelle condizioni di praticare l’attività venatoria secondo la legge. Ora il nuovo piano, approvato dal comitato faunistico regionale e poi dalla Giunta, dovrà passare in commissione prima di approdare in Consiglio regionale. Insomma, su questo come su altri settori, nei prossimi otto mesi, chi mi succede potrà tranquillamente vivere di rendita.
Torniamo al trambusto sulla questione morale. È soddisfatto della risposta che le ha dato Vendola?
Il presidente mi ha pubblicamente assicurato che non esiste, nel mio caso, alcuna connessione con questioni morali di qualsivoglia natura ed ha ammesso di aver commesso alcuni errori. Probabilmente non avrebbe voluto che andasse così, ma resta una magra consolazione. Non posso dire di essere soddisfatto della conclusione forzata di un percorso così positivo, ma sono una persona per bene e avevo bisogno di sentire alcune parole per concludere degnamente la mia esperienza. Ora mi sembra chiaro che sia tempo di mettere da parte le polemiche e voltare pagina.
A proposito di pagine da voltare, come sarà il suo rapporto con Loredana Capone?
Io ho espresso le mie riserve sulla sua accettazione immediata della proposta di Vendola. Se avesse aspettato, consultando il partito come si usa in queste occasioni, probabilmente avremmo avuto modo di confrontarci diversamente con le decisioni del presidente, avremmo mantenuto una linea di condotta comune che invece così è stata subito sparigliata. Tuttavia, ho già detto in Consiglio che rispetterò le sue funzioni istituzionali, perché credo in questo governo regionale. Lei oggi è la mia vicepresidente.
E dal punto di vista umano?
Questo sarà più duro da digerire. La mia ferita è ancora aperta e certo tarderà a rimarginarsi.
(A. L.)