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Corsi universitari addio

 

L’ospedale “Panico”, fiore all’occhiello della sanità salentina, penalizzato dalla Regione per la soppressione dei corsi di laurea per professioni sanitarie

 

Regione Puglia e Università di Bari scippano i corsi universitari ad indirizzo infermieristico e fisioterapico. A farne le spese è l’ospedale “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase, una struttura d’eccellenza che in questi anni era divenuta sede decentrata dell’Università di Bari. Eppure, per la qualità dei servizi erogati, l’azienda ospedaliera tricasina è uno dei punti di riferimento regionale sotto il profilo professionale-tecnologico e scientifico. I numerosi giovani salentini preparati nel polo ospedaliero in collaborazione con i maggiori atenei italiani (tra i quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) sono la testimonianza di una efficiente formazione professionale. Attualmente l’ospedale accoglie circa 150 studenti che frequentano il corso triennale di lauree di primo livello per professioni sanitarie e 53 nel campo della specializzazione per Fisioterapia.
Mario VadrucciA scendere in campo con una interrogazione regionale al presidente della giunta, Nichi Vendola, è il consigliere regionale del Pdl, Mario Vadrucci (nella foto), il quale protesta contro il taglio operato dalla Regione, che predispone per prima il fabbisogno dei corsisti, affidando poi in convenzione all’Università di Bari la formazione. “Ancora una volta dobbiamo alzare la nostra voce -spiega il consigliere Vadrucci- per denunciare la volontà, da parte della Regione e dell’Università di Bari, di chiudere il corso di laurea in Infermeria dell’Ospedale di Tricase. Con un decreto recentemente approvato dall’Università di Bari, infatti, questo corso di laurea dovrebbe chiudere alla fine di quest’anno accademico, senza dare nemmeno la possibilità al ‘Panico’ di stipulare altre convenzioni con università diverse. È una grave perdita non solo per Tricase e per il Capo di Leuca, ma per tutto il Salento, ed una sua soppressione disillude le speranze di tanti giovani che sognano un futuro da infermieri. Chiedo all’Università degli Studi di Bari e alla Regione Puglia di ritornare sui propri passi e di non permettere che avvenga una siffatta perdita per lo studio e la professionalità dei salentini”.
Secondo alcune fonti, pare che si tratti di un provvedimento di sospensione dei corsi per alcuni mesi, ma è certo che l’occhio dei giovani in attesa di frequentare la triennale di laurea è balzato subito sul nuovo bando di concorso 2009-2010, dove il “Panico” di Tricase non compare. Tutto è stato concentrato sul “Vito Fazzi” di Lecce. Nel decreto emanato non viene data neanche una giustificazione ufficiale, ma pare che le cause di scippare la sede debbano essere attribuite alla carenza di docenti e alla notevole distanza dal capoluogo di regione alla sede del basso Salento. “Perché non è stato considerato –spiega Salvatore Accogli, un giovane in attesa di produrre domanda per l’accesso ai corsi- che l’ospedale Panico oltre ad avere la struttura idonea è anche dotato di videoconferenza e di conseguenza seguire a distanza i corsi triennali ?”. “Perché a Lecce sono stati assegnati 120 posti -si chiede il giovane Tonio Musarò- quando si sarebbero potuti dividere in due tronconi dando la possibilità anche ai residenti del sud Salento di frequentare nella città di Tricase le lezioni, semmai solo nelle lezioni frontali si sarebbe potuto raggiungere Lecce o Bari?”.
Ora tanti giovani sperano in una mobilitazione generale di tutte le forze politiche perché possano venire alle loro esigenze e rivedere il decreto.

 

Giovanni Nuzzo