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Il maltempo mette in ginocchio la città

Allagamenti e disagi: Nardò, flagellata da piogge e vento forte, ha riscoperto tutti i suoi limiti e i suoi problemi urbanistici
 

Il maltempo non dà tregua al Salento e Nardò sembra soffrire oltremodo le intemperie. Nei giorni scorsi, piogge relativamente brevi ma straordinariamente abbondanti, hanno messo in ginocchio la città, soprattutto in alcune aree periferiche e nelle classiche zone critiche del centro storico, dove si sono ricreate vere e proprie voragini nel basolato. Particolarmente delicata la situazione di via Fiume e delle strade extraurbane, dove alcuni pali della luce sono stati pericolosamente divelti o spezzati dalla forza del vento.
Scantinati, garage, abitazioni e locali allagati, macchine in panne o bloccate al centro di strade improvvisamente trasformatesi in fiumi, sono scene non rare nei giorni di pioggia. La situazione non va di certo meglio nelle marine, con la piazzetta di Santa Maria sommersa dall’acqua piovana e la spiaggia di Santa Caterina completamente ricoperta da detriti. Finora la macchina del pronto intervento ha funzionato efficacemente, con Vigili del Fuoco, Protezione civile e Polizia municipale in prima linea per porre rimedio alle situazioni più gravi ed urgenti. Il problema tuttavia andrebbe risolto alla radice rifacendo la pavimentazione stradale in molte zone (soprattutto quelle periferiche), rivedendo gli eventuali errori nella progettazione delle pendenze delle strade e, soprattutto, affrettando la chiusura dei cantieri sia nel centro storico che nelle arterie di congiunzione alle marine, come la Nardò-Pagani.
Le soluzioni sono note pressoché a tutti, dai semplici cittadini agli amministratori. Sono i mezzi finanziari che mancano. Un bilancio ridotto all’osso, che ha già comportato tagli nella gestione del verde pubblico e nella pulizia delle spiagge,  difficilmente potrà garantire gli interventi richiesti. Ed allora cosa fare? Spetta agli amministratori dare una risposta definitiva ed efficace, capace di venire veramente incontro alle aspettative dei cittadini.

Alessio Palumbo