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“Villaggio Arcobaleno”, è scontro tra Coppola e Dell’Abate

La ventilata chiusura della struttura sanitaria tricasina ha scaldato gli animi del nuovo Consiglio comunale. Ma la vicenda è ancora da chiarire  
 
Dopo due mesi dall’insediamento del nuovo consiglio comunale, i cittadini di Tricase devono già assistere alle prime polemiche tra i diversi schieramenti che hanno partecipato alle elezioni. Pomo della discordia, la probabile chiusura del centro per disabili “Villaggio Arcobaleno”. 
Il capogruppo di minoranza Nunzio Dell’Abate accusa il nuovo primo cittadino Antonio Coppola di non aver rispettato quanto promesso in campagna elettorale: “Il nuovo sindaco aveva garantito che si sarebbero battuti per trovare soluzioni per salvare i servizi sociosanitari di Tricase ed evitare la chiusura del centro Arcobaleno. I fatti invece dicono che dal 4 giugno i servizi riabilitativi ambulatoriali non sono più erogati da questa struttura, ma dall’ex ospedale di Gagliano del Capo. I servizi sociosanitari invece continueranno ad essere garantiti dal centro Arcobaleno solo fino al 31 agosto e dopo tale data cesseranno di essere di competenza dell’Asl e potranno essere riattivati solo se uno tra l’Ambito Territoriale di Gagliano del Capo o il Comune di Tricase se ne farà carico. Il sindaco Coppola avrebbe dovuto usare il buon senso di astenersi da questi strumentali proclami elettorali. D’altronde sarebbe bastata la lettura del Pal, documento di competenza della direzione generale dell’Asl in ottemperanza al piano di rientro sanitario della Regione Puglia, ente politicamente vicino a Coppola, come dimostra anche il coinvolgimento nella vicenda di Loredana Capone”. 
Diverso, ovviamente, il parere del neosindaco: “Come ha affermato anche il responsabile dei servizi di riabilitazione dell’Asl, il dottor Farì, abbiamo chiesto e ottenuto un periodo di proroga per la messa in atto dell’eventuale provvedimento di spostamento dei servizi del centro Arcobaleno; questa richiesta risponde sia all’assenza di strutture pronte per questa eventualità, sia perché noi vogliamo che la struttura rimanga a Tricase, così come tutti gli altri servizi di riabilitazione presenti nel territorio. Una soluzione opposta penalizzerebbe pesantemente la nostra città e l’area circostante. Il responso definitivo lo avremo a fine settembre e ci auguriamo che vada verso le nostre intenzioni. Riguardo le polemiche, posso solo dire che Loredana Capone sta facendo molto per questa causa e che il nostro obiettivo finale è quello di creare centri della salute in cui tutti i servizi possano essere disponibili 24 ore al giorno a chi ne faccia richiesta”. 
 
(A.C.)