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Vaglio in prima linea contro il parco eolico

Anche il Comune scende in campo, insieme a Regione Puglia e Comitato per la Tutela del Paesaggio, contro il progetto del parco eolico presentato nel 2007 dalla Italgest

 

Si riaccende l’eterna diatriba sull’istituzione del parco eolico: dopo una serie di schermaglie tra gli avvocati della Italgest, il Tar, il Comune e le associazioni di tutela ambientale, sembra si sia giunti ad un nodo cruciale dell’intera vicenda. Riassumiamo le ultime fasi di questa storia, al fine di avere un’idea più chiara su quanto accaduto finora e su quanto potrà avvenire nei prossimi mesi. Nel 2007 la Italgest, la società che dovrebbe impiantare le pale alimentate dal vento, presenta un progetto di parco eolico che, nel novembre del 2009, viene giudicato dalla stessa Regione Puglia come ineseguibile. In città molti sperano che questa sonora bocciatura possa chiudere per sempre la questione eolica, ma si tratta di un’illusione. Gli avvocati dell’azienda, per nulla scoraggiati dalle decisioni regionali, fanno immediatamente ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. L’immagine delle imponenti torri eoliche ritorna prepotentemente nella mente dei cittadini di Nardò: si tratta certamente di un’energia pulita, ma il rischio di deturpare parte del territorio è ugualmente notevole. In molti esprimono la loro contrarietà sui mezzi di informazione locale e presso le associazioni ambientaliste cittadine. 

La prima udienza si tiene a gennaio e, secondo quanto riferito dal professor Giorgio Metafune, rappresentante del Comitato per la Tutela del Paesaggio, vede la sola opposizione dell’avvocatura della Regione Puglia. Dunque una colpevole mancanza da parte del Comune di Nardò, dovuta tuttavia, secondo quanto sostenuto da Palazzo Personè, ad un semplice disguido burocratico. La bontà di questa giustificazione è emersa nei giorni scorsi, allorché il sindaco Antonio Vaglio ha dato mandato all’avvocato Angelo Vantaggiato per la costituzione in giudizio del Comune di Nardò accanto alla Regione Puglia e allo stesso Comitato per la Tutela del Paesaggio. Le prossime fasi di giudizio vedranno quindi il comune di Nardò schierato in prima linea per la difesa del proprio territorio. Siamo dunque ad un punto di svolta? I pronunciamenti del Tar potranno dare una risposta definitiva a questa domanda. 
 
Alessio Palumbo