Sospeso il direttore sanitario Giuseppe De Maria, dopo la diffusione di una circolare con cui ha invitato i dipendenti dell’ospedale a non assumere cocaina durante l’orario di lavoro
Cocaina in corsia? Tutto da dimostrare, ma nel dubbio Giuseppe De Maria, direttore sanitario dell’ospedale “Santa Caterina Novella”, il 23 novembre ha fatto diramare una circolare interna con cui invitava il personale medico e gli infermieri a non fare uso di cocaina durante l’orario di servizio. Un’autentica bomba i cui effetti non sono stati, probabilmente, valutati dal direttore sanitario che si è mosso sull’onda di alcune segnalazioni anonime. Risultato? Giuseppe De Maria è stato sospeso dal servizio con effetto immediato e ha dieci giorni di tempo per fornire le proprie controdeduzioni al provvedimento di contestazione e di sospensione. Mentre la circolare, con cui cercava di dissuadere medici e infermiere dall’utilizzare cocaina, è finita in Procura per decisione del Direttore generale della Asl, Guido Scoditti, che da subito aveva rimproverato al dirigente dell’ospedale di “aver scelto la strada meno opportuna”. Avrebbe gradito essere informato, Scoditti e avrebbe preferito concordare il modo migliore per affrontare il problema. Intanto non può essere trascurato che tutto parte da segnalazioni anonime. Certo il Codice penale prende in considerazione la denuncia anonima che è considerata “notizia di reato non qualificata”, alias non firmata. Questo tipo di denunce anonime non sono utilizzabili in un processo ma possono essere acquisite solo nei casi in cui costituiscano corpo del reato o provengano comunque dall’imputato. In ogni caso, possono essere avviate indagini per verificare l’attendibilità dei fatti denunciati.
Perché allora il direttore sanitario De Maria ha deciso di agire “motu proprio” anziché mettere a conoscenza l’autorità giudiziaria di un fatto tanto grave? Perché non ha lasciato che fosse la magistratura a valutare l’eventuale fondatezza della denuncia anonima? Sedici primari delle unità operative dell’ospedale hanno firmato un documento per ribadire il personale dissenso all’iniziativa di De Maria. Ma il caso ormai si sta trasferendo sul piano politico e De Maria incassa sostegni bipartisan: da Rocco Palese a Piero Manni. I consiglieri regionali del Pdl, Rocco Palese, Antonio Barba, Saverio Congedo, Roberto Marti, Mario Vadrucci, Andrea Caroppo de La Puglia Prima di Tutto, con un comunicato congiunto danno pieno sostegno a De Maria. “Siamo certi che i pazienti possano continuare ad avere piena fiducia in tutti gli operatori medici e sanitari dell’ospedale di Galatina – affermano a una sola voce – che garantiscono l’assistenza con professionalità e spirito di servizio. Tuttavia risulta incomprensibile ed ingiusta la sospensione del direttore sanitario, reo semplicemente di aver fatto il proprio dovere, disponendo di non fare uso di droga in ospedale”.
Di segno contrario la posizione di Fp Cgil che dissente dal modo in cui è stata gestita la questione. “Un eventuale caso isolato e assolutamente episodico -fanno sapere dal sindacato- non può e non deve discreditare la dignità di centinaia di lavoratori. Chiediamo alle autorità competenti e alla Direzione Generale di intervenire tempestivamente, per fare piena luce sull’intera vicenda, accertando tutte le eventuali responsabilità connesse”. E non solo. Il sindacato Fp Cgil intende tutelare l’immagine di tutti i dipendenti, in ogni sede, perché “la generalizzazione e la banalizzazione sta facendo scempio della verità”. A buon intenditor…
Maddalena Mongiò