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Un’opera pubblica per ricordare Pietro Antonio Colazzo

Il sindaco e la Giunta comunale hanno deciso di intitolare al funzionario dell’Aise scomparso il 26 febbraio 2010 la struttura polivalente che sorgerà nel quartiere San Sebastiano 
 
“Fedele e fiero servitore dello Stato, Pietro Antonio, è vanto ed orgoglio di questa città”. Così il sindaco, Giancarlo Coluccia, con la sua Giunta ricorda Pietro Antonio Colazzo a un anno da quel disgraziato 26 febbraio in cui il funzionario dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) ha perso la vita a Kabul a causa di un attentato terroristico. È nel cuore di tutti ma, a perpetua memoria, in occasione di questo triste anniversario, la Giunta comunale ha deliberato di dedicargli la struttura polivalente che sarà realizzata nell’ambito delle opere pubbliche finanziate con i Pirp. “Il sacrificio di Pietro Antonio -afferma il primo cittadino- è stato un grande esempio per un Paese impegnato su più fronti a difesa della libertà. Pierantonio, amico di molti, persona colta, preparata, socievole, cortese con tutti, aveva un animo gentile e sensibile. L’intitolazione della struttura polivalente, destinata ad attività per i giovani, è un atto fortemente voluto da questa amministrazione perché siamo convinti che i valori fondamentali della convivenza, da ricercare attraverso il dialogo, la cooperazione, la promozione della dignità di tutti gli esseri umani, ai quali sin dalla giovinezza Pierantonio ha improntato la sua vita, siano una strada che i nostri giovani devono perseguire fermamente”. 
L’emozione per una scomparsa tanto tragica e tanto inaspettata non si è mai spenta e l’Amministrazione comunale, con questo gesto, interpreta un sentimento condiviso dalla collettività. L’immagine del feretro che arrivava in piazza San Pietro accolto da una folla immensa è impressa nella galleria dei ricordi. Ci sono riti che si ripetono immancabili e immutabili a ogni morte: lacrime, fiori, preghiere, ricordi, rimpianti, dolore. Ma il messaggio di chi ci lascia non è pura replica perché si veste dei significati e del valore simbolico e di testimonianza lasciato da chi non c’è più. È stato chiamato eroe lo 007 galatinese, ma prima di tutto è stato un uomo che ha creduto nel valore della difesa dei diritti di ogni essere umano. E infine, se tutto è un segno, anche l’aver deciso di dedicargli una struttura che dovrà essere costruita può essere il messaggio di un ricordo che vuole e deve rimanere scritto nel futuro. 
 
Maddalena Mongiò