Gli studenti dell’associazione “La Sveglia” denunciano disservizi nelle segreterie dell’ateneo salentino, nonostante i continui aumenti delle tasse universitarie
Per non essere ripetitivi e petulanti, piuttosto riflessivi e poetici, che Amleto ci accompagni…“Dove sono i fantomatici servizi di informatizzazione che tanto si sponsorizzano e con i quali si cerca di giustificare i continui aumenti delle tasse?”. Ci sono questioni a cui difficilmente l’Università del Salento, già ai primi afflati di coscienza di questo nuovo anno accademico, può rispondere nel breve termine. Così come, ci sono ragioni che molti studenti neoiscritti, reiscritti e laurendi, alle prese con il nero su bianco di un avvenire inesprimibile, e con l’interfaccia virtual/umano delle segreterie dell’Ateneo salentino, con tutta la buona volontà, proprio non riescono a ragionare: l’amministrazione universitaria è un motore che gira male e a fatica.
È assodato, i numeri crescono, aumenta la domanda d’istruzione, cresce il Salento come terra prediletta su cui piantare le proprie scrivanie. Poco importa se l’iscrizione all’Università per le nuove generazioni è oramai un’opzione che va da sé. Anche quest’anno, la macchina burocratica dell’Ateneo salentino ha sorpreso i piani di studi, tirocinando anticipatamente i suoi studenti in due materie che fanno gola alle più temerarie proposte di pace sollevate all’alba di questo nuovo millennio: la pazienza e la tolleranza. Ne è testimone una nota diffusa dall’associazione “La Sveglia”: “Anche quest’anno settembre è arrivato -si legge testualmente nella nota- e gli studenti universitari rientrati dalle vacanze necessitano dei servizi offerti (solo sulla carta) dalle segreterie degli studenti. Le matricole chiedono informazioni inerenti l’iscrizione, gli studenti iscritti agli anni successivi necessitano di chiarimenti relativi ad esami da verbalizzare, cambi di corso (ci sono studenti che ancora devono completare il passaggio dalla laurea in Scienze giuridiche alla laurea magistrale), attestazioni da rilasciare e i laureandi devono ultimare le pratiche per la laurea. Gli studenti e gli aspiranti tali si scontrano puntualmente con il muro del malfunzionamento delle segreterie studenti, del portale studenti, la scortesia e l’indifferenza del personale preposto al servizio”. Gli studenti de “La Sveglia” denunciano “linee telefoniche indisponibili (o rese tali), telefoni che squillano a vuoto perché nessuno si appresta a rispondere, addirittura linee telefoniche aperte per pochi istanti per poi essere richiuse senza ovviamente dare risposta a chi vuole solo chiedere un’informazione. È giusto che tutti gli studenti che hanno scelto l’Università del Salento per l’ottima offerta didattica debbano essere mortificati da tali disservizi?”.
È facile intuire come la voce istituzionale, in risposta a tali domande, reciti rassegnata le evidenti ripercussioni della crisi economica e dei tagli al Fondo per il Finanziamento Ordinario, erogato annualmente dal Ministero dell’Università. Lo stesso rettore Domenico Laforgia fa luce sulla serrata razionalizzazione portata avanti in questi ultimi anni, “sacrificando il personale in spazi ristretti. Le previsioni di trasferimento di fondi -ricorda il rettore- sono molto preoccupanti. Ci hanno tagliato un milione di euro, a fine anno, il che rende lo sforzo ancora più pesante da ammortizzare, e nel 2010 saranno tagliati altri sei milioni di euro, pari all’8% dei trasferimenti che lo stato porta a questa università”. Secondo “La Sveglia”, però, “è ingiusto che siano solo gli studenti a pagare gli errori commessi da altri. Sarebbe opportuno -conclude la nota- iniziare a chiedere sacrifici a tutti. Non solo a noi studenti, ma anche alla nostra classe dirigente che dovrebbe rendere la nostra Università più efficiente in termini di servizi agli studenti”. (A. T.)