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Università del Salento, scontro al vertice tra Laforgia e De Giorgi

Scambio di mail e accuse reciproche tra il rettore e il preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo leccese. Motivo del contendere le candidature per il nuovo Senato accademico
 
Non è proprio il buon esempio quello che l’Università  del Salento offre oggi ai propri studenti. La stampa degli ultimi giorni riporta persino scambi di mail che farebbero bene a restare nel privato del proprio pc ma che, per strane bulimie mediatiche, occupano le pagine dei media salentini come la migliore (o peggiore) notizia di cronaca. Per quanto legittima possa risultare questa dialettica, infatti, è certo che dovrebbe rimanere interna trovando spazi di confronto che non danneggino la reputazione dell’ateneo. Che i protagonisti della diatriba siano il rettore Domenico Laforgia (nella foto) e il professor Raffaele De Giorgi, preside della Facoltà di Giurisprudenza, una delle più importanti dell’Ateneo, beh, non importa affatto se alla base della polemica non sussistono motivi di interesse pubblico. 
L’Università del Salento è un bene troppo prezioso perché l’immagine possa esserne travolta da sterili polemiche e scontri. Il cortocircuito si è sviluppato in uno scambio di lettere e mail fino a quando non sono volate parole grosse: “Sei un autocrate”, è stata l’accusa del professor De Giorgi. “Hai cercato in un accordo sotterraneo le condizioni di un’artificiosa armonia di facoltà  prima e di Dipartimento ora”, l’aspra replica del rettore Laforgia. La pietra dello scandalo? La volontà del professor Fernando Greco di candidarsi al Senato su sollecitazione dallo stesso rettore. Tra poco più di venti giorni, infatti, con l’elezione del nuovo Senato accademico, l’Università  ripensata in virtù della legge 240, perfezionerà il suo volto e sarà proprio il Senato a stabilire la nuova governance dell’Ateneo. Sedere sulla poltrona di senatore vorrà insomma dire, tra le altre cose, esprimere il parere sulla chiamata del personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo, e designare i sei membri del Consiglio di amministrazione.
Ma in questa prospettiva di “restyling” dell’Ateneo, un ruolo determinante lo giocherà anche la Fondazione che si occuperà della gestione del prezioso patrimonio immobiliare dell’Università, e pensate un po’, a designare il presidente, insieme al Cda, sarà anche qui proprio il Senato. Intanto dietro le ombre delle attuali polemiche si nascondono nuovi terreni su cui confrontarsi: tra l’elezione dei nuovi presidi e, tra poco più di una anno, la successione al rettore Laforgia. Diventa fondamentale a questo punto cambiare rotta e mirare alla trasparenza del dialogo. Si abbassino i toni dello scontro, dunque, e si rilanci un confronto costruttivo. 
 
Alessandra Caiulo