Beppino Englaro e Cesare Lia protagonisti, insieme alle storie emblematiche delle rispettive figlie, di una tavola rotonda presso il Liceo “Da Vinci” di Maglie
Due storie differenti, due storie con un presente e un passato, due famiglie con tante domande, tanti interrogativi che non posseggono risposte oggettive, ma solo risposte che vengono sottoposte al filtro dell’etica di ognuno. Le storie in questione sono quelle di Eluana Englaro ed Emanuela Lia, al centro di una tavola rotonda organizzata dal liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie per affrontare le problematiche etiche e giuridiche aperte dalle nuove possibilità della medicina, in particolare l’eutanasia e il testamento biologico.
“Negli ultimi decenni il senso della vita e della morte, anche in conseguenza dei prodigiosi sviluppi della tecnica in medicina, ha subito radicali trasformazioni con conseguenze inevitabili in campo etico e giuridico -spiega dirigente scolastica dell’istituto magliese, Annarita Corrado, che ha fortemente voluto l’incontro, in una scuola in cui i futuri diplomati potrebbero scegliere di intraprendere anche una carriera medica-. Le persone muoiono in situazioni completamente nuove che fanno sorgere problemi etici e giuridici e che spingono a un riesame dei nostri diritti e doveri di fronte alla vita e alla morte”.
Eluana è venuta a mancare quattro anni fa tra polemiche politiche e ideologiche. Di fronte all’assenza di miglioramenti e all’incapacità di nutrirsi da sola, il padre Beppino ha fatto interrompere il nutrimento artificiale. “Nessuno può sentirsi escluso di fronte a una simile eventualità -ha detto Beppino Englaro-. Di fronte al fatto accaduto però ho trovato il deserto, non ho trovato interlocutori. Il dialogo, l’incontro in famiglia, c’era stato, ma qui si parla in effetti del diritto o meno, stabilito dalla Costituzione per tutti gli esseri umani adulti, di dire alla scienza medica, di fronte all’impossibilità di un miglioramento, ‘no, grazie, lascia che morte accada’. La condizione di Eluana non esiste in natura, l’aveva creata la medicina”.
Emanuela, invece, è ancora viva. In realtà la sola cosa che l’accomuna a Eluana è l’essere stata vittima di un incidente stradale ma, a differenza di Eluana che aveva la nuca compromessa, Emanuela deglutisce da sé e vive in famiglia, anche se in un letto, risponde agli stimoli esterni e a volte, quando ascolta qualcosa di davvero buffo, ride persino. “Mi resta sempre in mente quella domanda: e se? -ha commentato commosso Cesare Lia, padre di Emanuela, per il quale staccare la spina non è contemplabile-. Di giorno in giorno, lei si sforza di migliorare e ne sono contento, ma non posso pensare a com’era prima”.
Angela Leucci